Palermo shooting (dialogo finale)

 un film interessante, dedicato a Bergman e Antonioni per vari motivi. Verso la fine c’è un dialogo sulla fotografia:

[…]voi credete che la vostra
percezione sia l’unica possibile, specie voi fotografi. Siete così
incredibilmente pieni di voi stessi.

Vieni siedi.

Non mi fraintendere, io non ho niente
contro la fotografia. Anzi, in realtà, sono uno entusiasta di
quell’invenzione; mostra gli sforzi del mio lavoro meglio di
qualunque altra cosa.

Che vuoi dire?

“La morte al
lavoro”. È così che la maggior parte delle fotografie dovrebbe
essere chiamata. Immortalare la vita.

Mi piaceva
tantissimo l’idea del negativo, l’altra faccia della vita, l’altra
faccia della luce.

Le macchine
fotografiche non lo usano più. Ora siamo passati a una cosa chiamata
digitale.

Questo è
esattamente il punto in questione: col digitale non devi credere in
quello che c’è davanti, è un “aperto invito alla manipolazione”.
Tutte le cose diventano casuali, mescolate, disordinate, confuse,
perdi l’essenza. […]

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(film) Amore che vieni amore che vai

Liberamente tratto da “Un destino
ridicolo" di Fabrizio de Andre’ e Alessandro Gennari

Non ho letto il libro in
questo caso, ma il film è veramente una palla; spero che il libro
sia scritto bene e che gli accenni al noir siano ben incastrati nella
storia e quel senso di suspense ben legato alla trama.

Mi scuso sin da subito
con la brusca introduzione, così politicamente scorretta e che da
subito giudica con “una palla” un film. Ho cominciato così
perché questo è uno di quei film che faresti meglio a non vedere,
pensi sempre che come minimo sarà piacevole, invece alla fine pensi
di aver buttato due ore che potevi passare, non so, a non far niente
o a leggere il libro. Continua a leggere

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rubare viagra

 

da qui

 

Ragusa: La polizia denuncia
un ladro ostinato e "focoso"

 

A volte la voglia di "farlo" (e magari anche quella di evitare
brutte figure…) spinge i più insospettabili ad improvvisarsi
malviventi rimediando figure imbarazzanti. Ed è quello che è successo
oggi a Ragusa, ad un tipo decisamente singolare ed un attimo dubbioso
delle sue "capacità". Un ladro tanto ostinato nel mettere a segno il
"colpo" quanto focoso nel motivarlo. Entra nella parafarmacia di Via Di
Vittorio, prova a rubare viagra ma non ci riesce; appena uscito e per
nulla convinto a desistere dal suo intento ed a mettere a freno le sue
pulsioni,approfittando del fatto che altri clienti erano nel frattempo
entrati nella parafarmacia, rientra nel locale e porta via 90 euro di
prodotti sessualmente stimolanti dall’armadietto, riuscendo a scappare
sino a quando gli agenti della sezione Volanti non lo hanno fermato
vicino al Palazama. E’ successo nel tardo pomeriggio di oggi.

La farmacista, nella prima circostanza, era riuscita a mettere in
fuga il malintenzionato il quale, evidentemente spinto da pulsione
irrefrenabile, ci ha riprovato subito dopo, riuscendo questa volta a
fare incetta di pillole e prodotti. Autore dello strano furto un
ragusano 34enne, dai tratti somatici orientaleggianti. L’uomo è stato
solo denunciato a piede libero, vista l’esiguità del furto. Ma quello
che colpisce è l’ostinazione del "caldo" ladro, che non ha mollato
l’osso "blu" sino a quando non è riuscito ad averlo in tasca. Il bello
è che l’uomo (e sulla sua mascolinità nessun dubbio, quantomeno sulla
carta di identità…) pare avesse in tasca 700 euro, più che bastevoli
per una scorta anche annua di viagra. Viene da pensare cosa se ne
faccia del viagra un 34enne; evidentemente, però, l’ansia da
prestazioni gioca brutti scherzi e fa temere il peggio! Non è la prima
volta che la parafarmacia di via Di Vittorio è bersaglio di atti
delinquenziali; ma probabilmente il "genere" del furto di stasera è
davvero unico!

 

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e se l’arte non viene II

il commento di Zazzi alla prima parte dell’esperimento mi ha incuriosito

idrofono

 

acqua: versare zucchero

http://noblogs.org/flash/mp3player/mp3player.swf

 

 

 

 

 

 

 

 

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