(film) Amore che vieni amore che vai

Liberamente tratto da “Un destino
ridicolo" di Fabrizio de Andre’ e Alessandro Gennari

Non ho letto il libro in
questo caso, ma il film è veramente una palla; spero che il libro
sia scritto bene e che gli accenni al noir siano ben incastrati nella
storia e quel senso di suspense ben legato alla trama.

Mi scuso sin da subito
con la brusca introduzione, così politicamente scorretta e che da
subito giudica con “una palla” un film. Ho cominciato così
perché questo è uno di quei film che faresti meglio a non vedere,
pensi sempre che come minimo sarà piacevole, invece alla fine pensi
di aver buttato due ore che potevi passare, non so, a non far niente
o a leggere il libro.

Il film dura più di due
ore e la scenografia sembra fatta di cartone, inclusi i costumi che
di sicuro hanno lo stesso sarto dei vicoli; i vicoli sembrano
realmente quelli di Genova, ma un luccicante e televisivo uso della
fotografia fa sembrare tutto una di quelle cartoline “saluti da
Genova” con la donnina nuda in versione crepuscolare.

La storia tratta di un
ragazzetto basso e magrissimo che insieme alla madre inizia a fare il
magnaccia, anzi, come  gli spiegherà una delle sue protette, il
pappone che, diversamente dal magnaccia ha più di una donna da
proteggere e su cui lucrare. Nel frattempo arriva anche un Sardo che
si innamora di una delle sue protette, nel film c’è anche un ex
anarchico che adesso lavora con i Marsigliesi.

Questi tre organizzeranno
un furto di pellicce che andrà male e qui arriva il giallo e vi
svelo pure cosa succede…il Sardo, a guardia delle pellicce, verrà
trovato morto dagli altri due e le pellicce scomparse; il Sardo aveva
fatto venire dalla Sardegna il fratello gemello che ha ucciso per
fottersi tutto il bottino.

Sono senza parole, che
Leo Mallet li perdoni!

Il finale non ve lo svelo
ma non vi perdete niente, sembra quasi uno di quei finali fatti tanto
per chiudere il film. Nel frattempo il piccoletto si innamora di una
che poi scappa, entra in crisi con gli affari e si perde di vista.

Con un’industria del
cinema libera, anche gli attori, il compositore e altri partecipanti
al film, avrebbero di sicuro detto pubblicamente : -quel film è una
merda!-

Non dimentichiamo che nel
cast c’è Donatella Finocchiaro, una brava attrice che forse sbaglia
sempre i film (vedi per esempio Perdutoamor di Battiato).

Inoltre Piovani che come
tutti i compositori per il cinema non rifiuta niente e gli basta
mettere quattro flauti e due trombe disinteressandosi totalmente del
prodotto finito. Ovviamente i tempi di “storia di un impiegato”
sono troppo lontani.

Uhm, non so se questo
film è più brutto di “Paz” dedicato ad Andrea Pazienza .

 

 

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2 risposte a (film) Amore che vieni amore che vai

  1. nto scrive:

    diciamo che se la contendono…ciao

  2. giuseppe scrive:

    Io credo che sia più brutto di “Paz” 🙂
    http://giuseppe.blogs.teknusi.org/…more-che-vai/

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