#noTav nel 2006 ho suonato a La Credenza, un mio ricordo

osteria-la-credenzail 21 febbraio 2006 ho suonato qui e qualche giorno dopo ho scritto della mia esperienza. Il 2006 sembra lontanissimo e ci fa capire quanto i compagni Valsusini siano determinati e non si fermano nemmeno davanti ad infamanti e vigliacche accuse.

Lo Stato che punisce, lo stato che accusa, incrimina, lo Stato che non rispetta il territorio; i servi dello Stato, quegli omini in divisa e non che per guadagnare un tozzo di pane, arrestano, torturano, uccidono i loro simili.

Siamo tutti complici del movimento popolare No Tav, come del movimento contro il Muos. Io mi occupo di musica, è la cosa che meglio so fare, se posso contribuisco così: sono complice anche io!

23 Feb 2006, 15:43
ieri ritorno dalla Valle Susa
Sono rimasto solamente tre giorni ma ho avuto la fortuna di poter guardare negli occhi i compagni e la gente che giornalmente lottano contro quel nemico chiamato Stato.
Si pensa che, come ovvio, fino alle elezioni non ci saranno pressioni: i politici fanno bene il loro mestiere di avvoltoi, in campagna elettorale (come a Natale) sono tutti più buoni e pazienti.
Il presidio di Venaus è raggiungibile solo in automobile, noi abbiamo iniziato a camminare da Susa e poi abbiamo beccato un passaggio; appena arrivato, vedo solo neve e montagne, una camionetta di scarrabbinieri e una sorta di rifugio di legno: la base del presidio. Entriamo, dentro ci sono 4/5 persone tra cui un viaggiatore francese, una compagna spagnola e un compagno vegano (che magna meglio degli altri cucinando bene!); è ora di pranzo e la spagnola prepara la tortilla di patate, si mangia e beve qualche bicchiere e poi via devo preparare il concerto della sera a Bussoleno.
Bussoleno è piccolissima ma incazzatissima, la “moda” NoTav è “pulita”, il fatto che tutti i paesani della Valle siano sensibili a questi temi mi fa sperare che la rivoluzione è possibile e che magari tra 5/10 anni ci proviamo (lo dobbiamo anche a Franco Leggio e poi lui ci ha detto che non potrà mancare…). Ho detto moda perché sono
state vendute 33.000 bandiere e chissà quante spillette e gadget ma questi soldi servono alla lotta, ad andare avanti e i gadget oggi rompono il ghiaccio dell’apatia.
Il 21 sera mi sparo questo bellissimo concerto (da un mese che suono quasi tutti i giorni, sono allenato), vengono a trovarmi i compagni del presidio, la gente della Valle, i vecchi colleghi di Pippo, i ferrovieri del Sud; tutti hanno delle facce di un’espressività singolare, tutti sono cordiali e si parla tanto, ci si ricorda delle mazzate del 6 dicembre, dei manganelli rovesciati, dei nasi rotti e degli scudi NoTav (…) Prima dell’attacco gli sbirri più sobri si ubriacano di superalcolici e quelli più professionali pigliano le anfetamine, come in Vietnam. Saranno anche figli di proletari, “gente senza un mestiere” che si fa abbagliare dal posto fisso e dalla pubblicità di un’arma di professionisti che guadagnano bene.

Mi ricordo il celerino del 2 aprile 2005 a Ragusa, durante la manifestazione contro il CPT e diceva: – a me piace Che Guevara, sai, quante studentesse di sinistra mi sono scopato a Catania? (…)

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