Windows vista come la vespa V

prima lo Special, prima ancora la vespa
a 4 marce, poi il PK, poi il PK Rush, poi la vespa N e quando hanno
fatto la vespa V si sono ridotti a una merda; però la vespa N
faceva già molto cacare, era bellina esteticamente almeno.

Vista si impalla, non vuole i programmi
craccati, non legge il mio vecchio modem manta USB: ma lo tengo solo
perchè è l’unica cosa originale del mio PC?

Mi sa che ritorno a linux ma devo
procurarmi pure una copia di XP

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3 risposte a Windows vista come la vespa V

  1. Fawn Findlen scrive:

    Freakin nice blog .. looking forward to further posts.

  2. arte scrive:

    sai che lo immaginavo proprio così…oggi anche l’ultimo dei personaggi televisi se la tira. sono passati pochissimi anni e nessuno ha più voglia di impegnarsi seriamente in qualcosa. l’immagine è troppo importante da gestire!

  3. Gianfranco scrive:

    Ho 49 anni, e, negli anni ’70, quando c’era qualche concerto noi ragazzi di allora ci qualificavamo al mattino di fronte ai mitici locali x dare una mano a scaricare gli strumenti. Ottenevamo in cambio una piccola diaria e il privilegio di vivere una giornata speciale con la possibilità di conoscere i nostri “idoli” affiancondo per 1 soffio le loro “straordinarie” esistenze.
    Col tempo conoscemmo piuttosto bene i componenti , i tecnici turnisti, delle varie organizzazioni “Live” , e i membri più disponibili delle band maggiormente “on the road”.
    Alcuni personaggi ,anche decisamente secondari avevano una certa “puzza sotto il naso”, altri spiazzavano x la loro decisa apertura .
    Ho ancora vivo il ricordo di Demetrio Stratos mentre mi spiega le caratteristiche di quello strano strumento a percussione ,senza nessuna enfasi culturale ,ma con la semplicità che possono avere i ragazzi quando crescendo insieme partecipano le loro scoperte per farne comune esperienza. Rispetto a Lui io ero cronologicamente un “pivello”, al di là del fatto che si trattava comunque di un affermato esponente dell’avanguardia musicale internazionale.
    Ma il suo aproccio ha azzerato ogni ” GAP ” ,annullando ogni possibile tensione. Sembrava davvero un momento di condivisione quotidiana con un tranquillo e un pò timido amico.
    Ancora ho viva la sensazione di una certa ” FANCIULLEZZA ” che trasmetteva quel grande (anche fisicamente) UOMO, che malgrado l’impegno sicuramente oneroso del concerto serale, si metteva così naturalmente a disposizione.
    Ciao. Gianfranco. Genova.

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