pasta e patate

mi tocca di scrivere la ricetta della pasta e patate con tutto che non fa parte della mia tradizione perchè in rete si trovano delle cose orrende…

ringrazio il mio amico Puffo che mi ha avviato alla cucina tipica Campana (infatti la ricetta è la sua)

  • fate soffriggere le patate a tocchetti ed un po’ di carote a tocchettini (questa è la variante sua) nell’olio di oliva
  • aggiungete l’acqua, non troppa, a limite ne potrete aggiungere durante la cottura anche a temperatura ambiente
  • nel frattempo avrete tagliato a tocchetti la provola affumicata ad acqua che forse si trova solo in Campania
  • l’acqua bolle e le patate sono cotte, adesso salate pochissimo e buttate la pasta mista (non usate nient’altro che la mista mi raccomando)
  • a fine cottura non ci dovrà più essere acqua come nel risotto e mantecate con i tocchetti di provola
  • importantissimo lasciar riposare per 10 minuti con il coperchio prima di mangiare

CONSIGLI:

Il formaggio in generale è molto grasso e pieno di colesterolo, basta non abusarne e mangiarne al massimo 300 grammi a settimana. La provola ad acqua inoltre è piena di acqua…ah! Quindi non è proprio la stessa cosa di un formaggio stagionato per fortuna.

Se non vivete in Campania, cercate un formaggio fresco e magari affumicato, fate la prova e fatemi sapere

Se la pasta mista non la trovate al supermercato, fatevela voi "all’antica" mescolando tutti gli avanzi dei pacchi di pasta aperti.

 

BERE:

proprio non ho idea, io escluderei la birra altrimenti non vi alzerete più dalla sedia e forse pure il vino bianco perchè l’affumicato della provola è molto caratteristico…ecco:

un rosso, magari non molto forte, un vino rosso del nord Italia come un Valpolicella

 

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L’individualismo anarchico in Bruce Lee

Sembra strano che l’anti-eroe degli
anni ’70, quello dei poster cinematografici di paese, il cinema del
paese che alternava una locandina di un film porno con la signorina
che aveva le stelline sui capezzoli alla locandina de “l’urlo di
Chen” o a quella di un film di Pierino, potesse essere un
anarchico. Si, magari Bruce Lee non si è mai definto così, ma se
fate caso a quello che diceva durante le interviste, al modo di
intendere l’evoluzione delle arti marziali uscendo dagli schemi
tradizionali o anche seguendo i sui film più scadenti, troverete
quasi sempre un messaggio fortemente individualista.

 

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vogliamo i colonnelli (M.Monicelli)

Se il film di Corrado Guzzanti "fascisti su marte" vi è sembrato troppo difficile da seguire, andate sul classico. Vedetevi un vecchio ma attualissimo film dal titolo "vogliamo i colonnelli".

Su youtube ho trovato il trailer

http://www.youtube.com/watch?v=mRxerVE1QmY

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Syd Barrett e i veri Pink Floyd

http://www.youtube.com/watch?v=82IqwKB_qSo

questo video mi piace molto e lo dedico ad Albert Hofmann. C’è un giovane Syd Barrett ed un pugno di amici, che sperimentano l’ LSD…siamo nella lontana estate del 1966.

Non nascondo di amare follemente il primo disco dei Pink Floyd "The Piper at the Gates of Dawn", quello con Syd, a mio avviso il più bello e forse l’unico di un gruppo decaduto precocemente (anche nel secondo però lo spirito di Syd Barrett è ancora vivo, nonostante suoni solamente in un pezzo).

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intervista sulle nuove musiche

un’intervista sulle nuove musiche. Di Alfredo Rastelli su Sands-zine la migliore webzine di "altremusiche" in Italia

una parte:

[…] Così nasce il Cantastorie
Sintetico, ‘uan men bend’ teorico-Siculo con velleità artistiche
contemporanee. Riprendo dei testi di canti tradizionali e ne faccio
quello che voglio, distruggendone il senso e la storia così da farli
rivivere. Un percorso individuale ed eticamente scorretto, che
rischia per provare a sopravvivere in un mondo di cattivo gusto e di
paura del diverso; si, perché le paure della società nei confronti
degli stranieri, delle diverse abitudini e culture sono uguali a
quello che la gente non vuole ascoltare e vedere. La paura è
generale e riguarda qualsiasi cosa nuova o diversa.
Questo lo
noto anche col fatto che mi è difficile proporre i miei concerti o
far ascoltare la mia musica; in Italia si ha un po’ il pallino del
genere: se appartieni all’elettronica piuttosto che alla musica
concreta o al folk o al free-jazz. Il fatto che io mischio di tutto
ed è difficile identificarmi in un sottogenere porta i miei
ascoltatori fuori strada e per la pigrizia che caratterizza la nostra
società i miei sforzi innovativi spesso non vengono apprezzati.
Capita spesso per superficialità che le persone non si impegnano
neanche un pochino per capire cosa vuol dire la tua musica.
[…]

potete leggerla qui:  http://www.sands-zine.com/articoli.php?id=2913#

cliccando sulla foto con scritto "intervista"

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