La libertà che fa paura

Lavorare: quanta gente gode a parlare
di lavoro, quanta gente definisce una persona come seria perché
lavoratore, quanti mettono in primo piano il lavoro anche davanti ai
figli o al proprio amore? Per molti è la propria vita, il dimostrare
alla società che non si scherza, che non si ha tempo per fare
politica, cazzeggiare e oziare magari leggendo un libro sdraiati sul
divano.

 

Svariate volte ho provato a fare della
passione un lavoro, con un po’ di ingenuità, ottimismo, sogni e
poesia: è possibile…è possibile provarci per poi accorgersi che
non si può proprio fare. Certo, si può avere un lavoro
interessante, dei colleghi simpatici, questa è già una gran bella
botta di culo, ma trovare qualcuno che ti paga per le tue passioni,
senza compromessi no no, non si può.

Lavorare non è bello, soprattutto se
hai tanti interessi potresti farne a meno; ma se vieni da una
famiglia normale, se hai dei figli da campare, purtroppo ti tocca.

A questo punto entra in scena una
persona che crede nella libertà, diciamo un anarchico, come minimo
un libertario, uno di quelli che non si sente inferiore a nessuno.
Quando questa persona va a lavorare riconosce il capo come datore di
lavoro, cioè quello che paga e basta.

Il datore di lavoro può essere
classico o progressista. Continua a leggere

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Fintissimo sushi: sciusci

questa ricetta non è niente, forse è
solamente mettere insieme tutto quello che ti trovi attorno e
prendere in giro i giapponesi. No, scherzo, le basi della ricetta
sono tradizionali e anche no, sonodi provincia però.

Ad esempio
si inizia con una marinatura del tonno, fatta con dello zenzero, un
po’ d’olio e della salsa Worcester (questa è proprio
giapponese-ticinese). Dopo un’ ora girate velocemente i trancetti di
tonno in una padella antiaderente. Io non l’ho voluto mangiare crudo,
ne ho mangiato troppo, l’ho cotto al sangue, crudo dentro e cotto
fuori.

 

 

Avrete cotto del riso integrale già
raffreddatosi, già grigliato delle zucchine e fatto delle
sottilissime frittatine da tagliare a strisce. Le strisce di frittata
saranno la nostra alga e le zucchine le avevo cotte, le ho provate in
uno e mi hanno convinto.

 

Si parte ed al posto del wasabi una
buona salsa di senape francese.

Pallotta di riso, fetta di tonno in
mezzo, chiudere con il riso il tonno, intingere il lato esterno nella
senape (non molta). Girarvi attorno la fettina di zucchina grigliata
(facoltativo) e la striscia di frittata. Se volete intingete nella
salsa di soia.

Beveteci sopra un buon prosecco!

 

 

 

 

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bossi ci viene a rompere il culo

    

Non mi interessa parlare del lodo
Alfano, il solito Berlusconi, Beppe Grillo e Napolitano. Della
giornata giornalistica mainstream di ieri mi ha colpito la frase di
Bossi, quella sulla guerra, sul fatto che la Lega porterebbe il
popolo a combattere non so dove, quando e per quale ben preciso
motivo.

Facendosi due piccoli conti e
ricordando che nel 2008 la percentuale dei votanti nel 2008 della
Lega Nord è stata dell’ 8.3%, vorremmo capire di chi dobbiamo avere
paura che ci viene a rompere il culo. Inoltre di questo 8.3% almeno
un 4% avrà più di 60 anni, un 3% saranno ubriaconi e il resto dei
giovinastri che cantano canzoni contro i Napoletani.

Inoltre il totale degli abitanti in
Italia è di 60.114.021 suddivisi in:

abitanti del Mezzogiorno d’Italia:
20.855.676

+ Lazio: 5.637.063

+ Toscana: 3.714.807

+ Umbria: 895.280

+ Marche: 1.552.968

TOTALE: 32.655.794

immaginiamo la percentuale di gente del
Sud Italia che vive al Nord e la quantità di migranti e quelli che i
leghisti li odiano

Di chi dobbiamo avere paura? A quando
questa guerra?

Potreste dirmelo in tempo che avverto i
tipi del lavoro e mi trovo un low-cost per tornare in Italia per
partecipare?

grazie

 

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il mezzo pene di hitler, solo un testicolo

da qui e qui e qui

La storia che sto per raccontare arriva dagli archivi della
Cornell University. A dire il vero non la racconto io, ma due
personalità tedesche: Alexander Kluge, regista e scrittore e Heiner
Müller, uno dei più importanti drammaturghi europei. I due hanno
avuto una serie di conversazioni, tutte registrate – e trasmesse
dalla tv tedesca tra il 1988 e il 1995. Le conversazioni sono state
trascritte dalla Cornell University, che le mette a disposizione
degli internauti.

In uno di questi colloqui si parla di un mezzo-pene di Hitler.
Dell’assenza di testicolo si è già dibattuto a lungo. A parlare,
adesso, è Heiner:

Un certo Wasa se ne uscì con un commento, nel 1941, dopo i
fatti di Stalingrado. ‘Non mi sorprende che la Germania stia
perdendo la guerra, con un Fuehrer che ha solo mezzo pene’. Per
questa affermazione, l’uomo venne ucciso. Era nato a Braunau, e
della sua cricca, da ragazzo, faceva parte anche Adolf Hitler. Un
giorno iniziarono a giocare con una capra. E’ una storia grottesca,
ma è documentata. Legarono la capra per il pene ad una porta. Tre di
questi ragazzi le tennero il muso aperto. Un quarto ragazzo, a quel
punto, le urinò in bocca. Quando venne il turno del piccolo
Adolf, gli altri tre ragazzi lasciarono il muso della capra, che,
reagendo, morse il suo pene, staccandone un pezzo
”.

MISTERI Malato mentale o
affetto da tare fisiche? Folle isolato o complice dell’ intera
nazione? Un saggio di Rosenbaum indaga sui mille volti del Fuhrer

HITLER
Anatomia del male assoluto

Una sessualita’ deviata e l’
amore per la nipote che fini’ suicida. Psicoanalisi e teologia per
risolvere un grande enigma della storia Continua a leggere

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due nuove mappe sonore

due nuove mappe sonore dal profondo estremo nord-est del Portogallo: Trás-os-Montes

in un piccolissimo villaggio sperduto tra le montagne, ho incontrato un simpatico e timido vecchietto che suonava la chitarra portoghese (mod. di Lisbona).

prima di mangiare la caratteristica spessa bistecca locale, il signor Jaime Martinez mi ha eseguito due brani: un classico spagnolo e un brano d’autore portoghese.

 

http://aporee.org/maps/work/link.php?id=5122

http://aporee.org/maps/work/link.php?id=5121

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