tutta colpa degli anarchici

La vecchia storia degli anarchici inaffidabili, rompiballe, provocatori, distruttivi, nichilisti, contro a prescindere, indomabili, irreperibili, incontenibili, funziona sempre e in tutti i contesti.

La storia degli anarchici la utilizzano i governi quando vogliono attuare la strategia della tensione, la utilizzano i vari rivoluzionari o gli scrittori come Hemingway in ‘per chi suona la campana’, la utilizzano i datori di lavoro progressisti come ricordavo QUI e la utilizzano i compagni di viaggio come pretesto per cercare di affossarti.

Non si rendono conto però che il definire ‘troppo anarchico’ un anarchico non viene recepito come un’offesa, anzi; inoltre questi compagni di viaggio, mettono in mostra il loro essere autoritari, rispettosi di certe gerarchie di cui non si può parlare perché formalmente si pratica l’orizzontalità.

 

Penso sia un meccanismo comune, soprattutto in ambiente politicamente non omogenei. Oggi si sente molto l’esigenza di praticare l’orizzontalità, dovuta anche ai movimenti internazionali come ‘occupy’, che prendono spunto da pensatori anarchici ma questo non si dice in giro.

Purtroppo però, nella pratica, le gerarchie o il fare autoritario di alcuni individui è in agguato; spesso è indiretto, ma basta che giri l’angolo è trovi già qualcuno che si è preso ed ha dato dei ruoli e dei titoli, come il responsabile di qualcosa o il -se non ci fossi io, tutto sarebbe più difficile-.

 

Spesso questi atteggiamenti derivano da una certa formazione risalente ai partiti politici di sinistra o a certi luoghi occupati o all’educazione ricevuta in famiglia o ai cartoni animati giapponesi, per non parlare dei telefilm anni ’80 (basta con queste stronzate, sii serio!).

Altre volte sono caratteriali, altre volte è puro arrivismo che si manifesta nella più sfrenata competitività. Ci sono persone, anche valide, colte ed intelligenti che non riescono, sicuramente per insicurezza, a non entrare in competizione per dimostrare quello che valgono. Minchia è terribile! Proprio non riesco a capire perché ovunque questo problema deve essere affrontato, per ovunque intendo non gli spazi ufficiali del sistema, ma dei posti liberati, occupati, autogestiti, etc.

tanto per non apparire l’anarchico senza peccato che scaglia la prima pietra, sottolineo che questi meccanismi li ritrovi anche in circuiti prettamente libertari.

 

Non c’è scampo all’autorità? L’alternativa deve per forza essere solamente un estremo freakkettonismo del ognuno suona i bonghi, fuma, piscia e caca (lui e il cane) dove cazzo vuole?

Io non ci credo.

Sarò sempre il solito anarchico rompicoglioni che non vuole decidere tutto lui, ma non permette che certi meccanismi diventino regola in movimenti dove si parla tanto di orizzontalità. Questa gente ha un mondo intero dove può fare carriera e competere con altri individui simili. Lasciateci realmente condividere le passioni, il lavoro, le esperienze senza leader, ruoli e titoli.

 

Questa voce è stata pubblicata in compagni e contrassegnata con , , , , , . Contrassegna il permalink.