Ricevo e inoltro:
“Siamo tutti clandestini. Solidarietà a Carlo Ruta”. E’ questo il messaggio che, rilevato dai blog,
si è deciso di restituire alle realtà del web in Italia. La vignetta,
ideata e approntata da Mauro Biani, intende esprimere, nelle forme
dello sberleffo, il profondo dissenso del paese civile nei riguardi
della condanna siciliana, che, degna di realtà come l’Iran e la
Birmania, pone seriamente in pericolo il diritto di
esistere e di comunicare in rete, garantito dall’articolo 21 della
Costituzione. Aderire alla campagna è semplice: basta copiare sulla
home page del sito l’immagine, nella misura preferita, di cui ai seguenti link:
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dal sito Liberi di comunicare
Una condanna per "stampa clandestina" ha colpito un sito fatto alla luce del sole, un paradosso che nasce dall’incontro di una regola fascista con le nuove tecnologie del terzo millennio. Il "clandestino" in questione è Carlo Ruta, che dopo aver subito l’oscuramento del sito antimafia www.accadeinsicilia.net è stato condannato dal tribunale di Modica per non aver registrato le sue pagine web come testata giornalistica. L’obbligo di indicare il responsabile di un giornale e il luogo in cui veniva stampato fu introdotto dal fascismo per controllare chi scriveva e chi stampava, e per pizzicare con le mani sporche di inchiostro chi produceva fogli sgraditi al regime. Anche quando nessuno era più fascista o ricordava di esserlo stato, la legge sulla stampa del 1948 ha mantenuto intatto il vincolo di registrazione delle testate, esteso anche ai siti internet con la discussa legge sull’editoria del marzo 2001. Quella legge ha colpito Carlo Ruta e il suo sito www.accadeinsicilia.net, ha punito lo sforzo di memoria storica con cui ha esposto in rete i panni sporchi della mafia. L’omicidio del giornalista Giovanni Spampinato, le coperture ricevute dal suo assassino dentro e fuori dai tribunali, le vicende poco chiare della Banca Agricola Popolare di Ragusa, l’intrigo di Stato di Portella della Ginestra: tutto questo oggi è "stampa clandestina", memoria illegale, pagine di storia da strappare.
Per questa ragione un gruppo di amici e colleghi giornalisti hanno deciso di aprire uno spazio di denuncia, per sostenere le battaglie giudiziarie di Carlo, per continuare a pubblicare informazioni scomode e perché domani i bavagli giudiziari potrebbero colpire qualunque altro sito web, e per questa ragione é importante attivarsi oggi perché ciò non accada.
e inoltre:
60 storici italiani sottoscrivono una lettera aperta a sostegno di
Carlo Ruta
Lettera aperta di solidarietà a Carlo Ruta
Vediamo con preoccupazione la sentenza di condanna, emessa dal Tribunale di Modica, per "stampa clandestina" di un sito Web di
informazione e documentazione quale Accaddeinsicilia.net, del quale si è imposta la chiusura. Come fruitori delle tecnologie informatiche,
crediamo che non si possa applicare ai siti digitali una normativa originariamente pensata per la carta stampata e formulata in un clima
segnato dalla transizione dalla seconda guerra mondiale alla guerra fredda. Non può essere etichettato come stampa clandestina un sito
liberamente accessibile a chiunque, autorità comprese, i cui autori si manifestino pubblicamente come tali, che nulla nasconde della propria
attività e che anzi si sforza di contribuire al pluralismo della sfera pubblica. L’aggiornamento, più o meno regolare, delle proprie notizie
non basta ad assimilare un sito Web ad un giornale e quindi a sottometterlo ad una disciplina penale idonea, magari, a testate
giornalistiche professionali. Come studiosi e utenti del Web, sappiamo invece che l’aggiornamento è un segnale della cura di un sito e quindi
una premessa – sebbene non sufficiente – alla buona fede dei suoi gestori. La chiusura di un sito, che a quanto ci risulta conteneva
dossiers sulla storia della Sicilia in età contemporanea e sul rapporto tra la storia e Internet, rischia di costituire un precedente che
potrebbe un domani influire sulla libertà di discussione e diffusione di informazioni sulla storia contemporanea italiana. Come cittadini e
come storici, riteniamo importante che la libertà di ricerca, documentazione ed espressione della libera opinione sia tutelata specie
in una materia delicata come i rapporti tra mafia, politica e affari.
Da quanto ci risulta, parte della documentazione pubblicata su quel sito raccoglieva inchieste e testimonianze su eventi controversi ed
episodi criminali della vita economica e politica della Sicilia repubblicana. Mentre troviamo che debbano esistere responsabilità
civili, e a volte penali, per eventuali informazioni false e lesive della dignità altrui, riteniamo incongrua una condanna penale per il
solo fatto di pubblicare notizie sul Web. La sentenza richiama alla memoria metodi censori propri di regimi politici non compatibili con
una piena libertà democratica e potrebbe ripercuotersi contro chiunque svolga coraggiosamente funzioni di informazione civile in contesti
ambientali sfavorevoli.
Carlo Spagnolo, ricercatore di storia contemporanea, Università di
Bari
Stefano Vitali, Archivio di Stato di Firenze
Simone Neri Serneri, Prof. ordinario di Storia contemporanea,
Università di Siena
Elena Sodini, docente a contratto di storia delle istituzioni
culturali e Risorse digitali per la storia, Università di Verona
Teresa Bertilotti, assegnista di ricerca, Università LUMSA, Roma
Serge Noiret, Istituto Univ. Europeo, Fiesole, webmaster della WWW-
Virtual Library
Giovanni Focardi, ricercatore, Università di Padova
Silvio Pons, Prof. Ordinario di storia dell’Europa orientale,
Università di Roma Tor Vergata
Tommaso Detti, Professore ordinario di Storia contemporanea,
Università di Siena
Luigi Masella, Professore ordinario di Storia contemporanea, Univ. di
Bari
Patrizia Vayola, insegnante, Asti, webmaster di "Bibliolab"
Hanno aderito:
Bruno Ziglioli, Assegnista di Ricerca, Università di Pavia
Antonella Salomoni, Prof. Associato, Università della Calabria
Paolo Pezzino, Professore ordinario di Storia contemporanea,
Università di Pisa
Michele Nani, assegista di ricerca, Università di Padova
Federico Mazzini, dottorando, Università di Padova
Aldo Giannuli, ricercatore, Univ. di Bari
Maurizio Zangarini, ricercatore, Università di Verona
Maria Serena Piretti, Professore ordinario di Storia contemporanea,
Università degli Studi di Bologna
Raffaele Romanelli, Prof. ordinario di Storia contemporanea, Univ. La
Sapienza, Roma
Carlo Fumian, Professore ordinario di Storia contemporanea, Univ. di
Padova
Claudio Venza, Prof. Associato, Università di Trieste
Daniele Conversi, Senior Lecturer, University of Lincoln, UK
Carolina Castellano, ricercatrice di Storia contemporanea, Univ.
Federico II, Napoli
Enrica Asquer, Dottoranda di ricerca, Università di Firenze
Sandro Rinauro, ricercatore, Facoltà di Scienze politiche, Università
di Milano
Armando Pitassio, Prof. Ordinario Storia dell’Europa orientale, Univ.
di Perugia
Marzia Maccaferri, assegnista di ricerca, Università di Modena e
Reggio Emilia
Maria Teresa Giusti, ricercatrice, Università "G.d’Annunzio" di Chieti-
Pescara
Michele Strazza, avvocato, Docente a contratto, Università della
Basilicata
Federico Romero, Prof. Ordinario di Storia americana, Università di
Firenze
Alberto Preti, Prof. Associato, Università di Bologna
Yuri Guaiana, Assegnista di ricerca in storia contemporanea,
Università di Milano
Angiolina Arru, Prof. Ordinario, Università di Napoli "L’Orientale"
Marcella Marmo, Prof. Ordinario, Univ. di Napoli Federico II
Sabrina Frontera, dottoranda di ricerca, Università degli Studi di
Roma "La Sapienza"
Pietro Finelli, borsista postdottorato, Università di Pisa
Maria Susanna Garroni – Università di Napoli "L’Orientale"
Filippo Focardi, Univ. Padova
Paolo Soddu, prof. a contratto di storia contemporanea, Università
degli studi di Pavia "
Massimiliano Livi, dottorando di ricerca, Università di Firenze
Marco Soresina, ricercatore, Università degli studi, Milano
Simona Troilo, Professore a contratto, Università di Padova
Giovanna Procacci, Prof. Associato, Università di Modena e Reggio
Paul Corner, Prof. Ordinario, Università di Siena
Giorgio Delle Donne, docente a contratto di Didattica della storia e
antropologia culturale, Libera Università di Bolzano
Gennaro Carotenuto, ricercatore, Università di Macerata
Guido Formigoni, Prof. Associato di storia contemporanea
Paolo Favilli, Prof. Associato, Univ. Genova
Chiara Ottaviano, Direttore Cliomedia Officina, Torino
Giorgio Giraudi, Docente di Scienza politica e Organizzazione politica
europea, Università della Calabria
Simonetta Soldani, Prof. Ordinario, Univ. degli studi, Firenze
Tiziana Noce, ricercatrice di Storia contemporanea, Università della
Calabria
Luigi Piccioni, ricercatore di Storia economica, Università della
Calabria
Laura Corradi, Prof. Sociology of Health & Environment, Università
della Calabria
Annalisa Di Fant, assegnista di ricerca, Università degli Studi di
Trieste
Prof. Donatella Barazzetti, Professore Associato, Sociologa, Univ.
della Calabria