Prima di cena, prima di pensare alla vigilia dell’Epifania, degli estratti di due testi di Giorgio Gaber, "il conformista" e "io se fossi dio". Dedicato a tutti i saggi ed untori che parlano di Napoli (e Campania) in questi pesanti giorni di monnezza. Dedicato a Carderoli che ha capito tutto ed anche ai seguaci di Grillo-santo-subito; non credo Grillo sia il male ma chi gli va dietro.
Tranquilli, il Beppe risolverà tutti i vostri problemi, state seduti comodi ad incazzarvi davanti al telegiornale: tutti i problemi della vostra bella penisola risolti in un blog…WOW!
[…] Il conformista
è uno che di solito sta sempre dalla parte giusta,
il conformista ha tutte le risposte belle chiare dentro la sua testa
è un concentrato di opinioni
che tiene sotto il braccio due o tre quotidiani
e quando ha voglia di pensare pensa per sentito dire
forse da buon opportunista
si adegua senza farci caso e vive nel suo paradiso.
Il conformista
è un uomo a tutto tondo che si muove senza consistenza,
il conformista s’allena a scivolare dentro il mare della maggioranza
è un animale assai comune
che vive di parole da conversazione
di notte sogna e vengon fuori i sogni di altri sognatori
il giorno esplode la sua festa
che è stare in pace con il mondo
e farsi largo galleggiando
il conformista […]
- […] Io se fossi Dio,
- maledirei davvero i giornalisti
- e specialmente tutti,
- che certamente non son brave persone
- e dove cogli, cogli sempre bene.
- Compagni giornalisti avete troppa sete
- e non sapete approfittare delle libertà che avete,
- avete ancora la libertà di pensare
- ma quello non lo fate
- e in cambio pretendete la libertà di scrivere,
- e di fotografare immagini geniali e interessanti,
- di presidenti solidali e di mamme piangenti.
- E in questa Italia piena di sgomento
- come siete coraggiosi, voi che vi buttate
- senza tremare un momento:
- cannibali, necrofili, deamicisiani e astuti,
- e si direbbe proprio compiaciuti.
- Voi vi buttate sul disastro umano
- col gusto della lacrima in primo piano.
- Sì vabbè lo ammetto
- la scomparsa dei fogli e della stampa
- sarebbe forse una follia,
- ma io se fossi Dio,
- di fronte a tanta deficienza
- non avrei certo la superstizione della democrazia! […]