il 2 giugno la scoreggia tricolore rimpiazzerà i costosi aeroplanini. contribuisci pure tu, mangia pasta e fagioli il 2 giugno e unisciti a noi scorreggioni
In Portogallo mi sono trasferito nell’estate del 2008. Subito dopo, in tutto l’Occidente, si cominciò a parlare di crisi ed io mi trovavo in questo bel paese nel confine d’Europa per lavorare con un’associazione artistica che campava col finanziamento pubblico. In Portogallo per una associazione era molto facile ricevere denaro pubblico da parte del Ministero della Cultura, penso dipendesse da quel complesso nei confronti dell’Europa che conta, per dimostrare quanto l’arte (anche la più sperimentale) e la cultura fossero importanti nella terra di Pessoa e José Afonso. Fino al 2008 si finanziavano i progetti più innovativi, decine di artisti sonori, video-artisti, performers, passavano qualche mese in qualche residenza per artisti Lusitana.
Forse è dipeso anche dalla geografia del paese, piccolo e poco popolato se non nelle due grandi città: immensi spazi dove non incontravi nessuno da una parte e un interminabile oceano dall’altra. Paese giovane e non molto ricco dove non c’è praticamente un’industria del cinema, dove anche i film stranieri non si doppiano. Grazie a questi fattori le piccole produzioni artistiche volavano alto, realizzando cose improponibili nella vecchia Europa che conta.
Azione di protesta “la cultura è roba da poco” contro le sedi EDP(=enel) e BPN(banca nazionale)
Un gruppo di attivisti ha passato la notte ad affiggere manifesti nelle sedi EDP e BPN. Si dichiarano “stufi della mancanza di rispetto, dell’umiliazione, dell’aggressività e del disprezzo per la Cultura.”
EDP eBPN. Sono questi i destinatari della protesta “la cultura è roba da poco” che oggi all’alba ha lasciato il segno in varie sedi di Lisbona, Porto, Coimbra e Faro.
consegnati alla banca BPN 40 anni di cultura
L’obiettivo? Dimostrare ai portoghesi quali sono state le scelte politiche negli ultimi anni e che cosa significano per il settore culturale”. Nel comunicato inviato alla rivista culturale P3 si possono leggere le dichiarazioni dei promotori dell’iniziativa che si dichiarano “stufi della mancanza di rispetto, dell’umiliazione, dell’aggressività e del disprezzo per la Cultura.”
“Consegnati al BPN 40 anni di Cultura”, “consegnato ai nuovi proprietari dell’EDP un anno di Cultura”, “sprecati 11 anni di sovvenzioni alla Cultura in fucili”, “consegnati a Lusoponte (ditta di costruzioni) 5 anni di sovvenzioni alla creatività”. Queste sono alcune delle frasi incollate sulle vetrine di alcune sedi dell’EDP e BPN da un gruppo anonimo che pretende rivendicare la mancanza di investimenti nel settore culturale.
consegnati all'impresa privata gruppo Mello 8 anni di finanziamenti alla creazione artistica
“L’inevitabilità dei tagli è stata e continua ad essere una politica deliberata e consistente da parte dello Stato che interrompe quella che è la missione di garantire l’accesso e la fruizione culturale dei propri cittadini”, spiega il gruppo in una denuncia senza peli sulla lingua. “Oggi siamo arrivati ad una situazione in cui i finanziamenti alla cultura hanno smesso di essere un investimento per diventare una ‘perdita’, con connotazioni quasi criminose e politicamente indifendibili”, proseguono, mettendo in chiaro che il principale obiettivo è “quello di sostituire il dibattito pubblico sulla cultura”.
Questa retrocessione ha collocato l’arte e la creatività ad essere presa di mira da attacchi gratuiti e ha distrutto in pratica la già fragile legittimità sociale che i lavoratori della cultura aveva costruito da dopo la rivoluzione del 25 aprile 1974 in poi. Abbiamo perso la nozione di cultura come fonte di conoscenza e sviluppo. E per questo che è necessario chiarire a cosa realmente corrisponde il ‘mostro’ della cultura: nel 2012 appena lo 0,1% dei finanziamenti dello Stato sono andati al settore culturale, significa che c’è stata una riduzione nominale del 75% dall’anno 2000”.
ha consegnato al nuovo proprietario dell'EDP (=enel) un anno di cultura
L’idea che la Cultura è una spesa enorme, dichiarano gli attivisti, “non ha alcuna pertinenza”. “É ridicolo che la Cultura stia subendo tagli sproporzionati per finanziare banche avvelenate e partnership (…)
I ricercatori li hanno identificati come i più antichi strumenti musicali conosciuti in tutto il mondo.
I flauti, costruiti con ossa di uccelli e avorio di mammut, provenienti da una cava nel sud della Germania, dimostrano come l’uomo moderno, Homo sapiens, viveva già in Europa. Gli scienziati hanno utilizzato la datazione al carbonio per dimostrare che i flauti risalgono a 42.000, 43.000 anni fa.
La ricerca è stata pubblicata nel Journal of Human Evolution.
Un team guidato dal prof Tom Higham dell’università di Oxford ha ritrovato i resti di ossa di animali e i flauti negli stessi strati di terra nella cava Geissenkloesterle in Germania a Swabian Jura.
Il Prof Nick Conard è il ricercatore dell’Università di Tubinga che nel 2009 aveva trovato il più antico strumento, anche lui ha preso parte a questi scavi e dice: “Questi risultati dimostrano come le nostre ipotesi sul fatto che le rive del Danubio erano un corridoio fondamentale per il movimento degli esseri umani e delle innovazioni tecnologiche in Europa centrale tra 40000 e 45000 anni fa sono fondate.”
“Geissenkloesterle è una delle numerose cave della regione dove sono stati prodotti importanti esempi di ornamenti personali, arte figurativa, immagini mitiche e strumenti musicali.”
Gli esperti dicono che gli strumenti musicali possono essere stati usati in attività ricreative o per riti religiosi.
Alcuni ricercatori hanno sostenuto che la musica può essere stato un fattore di vantaggio per la sopravvivenza dell’uomo moderno rispetto a quelli di Neanderthal, estinti in molte parti d’Europa 30.000 anni fa.
La musica potrebbe aver giocato un ruolo nell’allargamento e il mantenimento dei contatti sociali, così da aver contribuito all’espandersi nel territorio a scapito dei più conservatori uomini di Neanderthal.
I ricercatori dicono che questi umani moderni siano arrivati nella zona della cava Geissenkloesterle, nella regione superiore del Danubio, prima di una fase climatica estremamente fredda circa 39,000-40,000 anni fa.
In precedenza, i ricercatori avevano sostenuto che gli esseri umani moderni fossero migrati nelle rive del Danubio solamente dopo questo evento.
“Gli esseri umani moderni erano già in Europa centrale da almeno 2000-3000 anni prima di questo deterioramento climatico, quando nell’Atlantico settentrionale si sono staccate enormi lastre di ghiaccio provenienti dagli iceberg e le temperature sono collassate”, ha detto il prof Higham.
perché non si parla di Macao qui? perché ci si è dentro fino al collo, non ho tempo di scrivere perché le mie mani sono sporche, raccolgono cavi audio, spostano casse, tagliano frequenze medie dal mixer.
perché non lo fai prima di andare a dormire? perché finalmete bevo una birretta e devo un minimo rilassarmi.
ci si vede fisicamente a Macao e che gli amici lontani ci vengano a trovare…
“pingo doce” è una catena di supermercati presente in tutto il Portogallo. si caratterizza per essere il supermercato meno popolare ma con più scelta di cibo di qualità a prezzi competitivi.
dal blog dei compagni del movimento FERVE (Fartas/os d’Estes Recibos Verdes, stufe/i di false partita IVA), apprendo che ieri, 1 maggio, durante la mayday a Oporto, i compagni hanno occupato simbolicamente due supermercati “pingo doce” aperti.
questo primo maggio il “pingo doce” è rimasto aperto quasi in tutto il Portogallo scontando la merce del 50%; in molti casi, per la quantità di gente accorsa a comprare è dovuta intervenire la polizia.
il movimento FERVE ha simbolicamente occupato due supermercati dichiarando che il “pingo doce” si permette di rimanere aperto il primo maggio e fare sconti, pagando una miseria i lavoratori soggetti a continui abusi. Inoltre il proprietario della catena utilizza una sede in Olanda per non pagare le tasse in Portogallo.