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[foto] ricordi i CPT?
Pubblicato in compagni
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Rilasciato nuovo album su Jamendo
rilasciato l’inedito album del Canzoniere Sintetico registrato a Napoli nel maggio 2006 su Jamendo
potete ascoltarlo, scaricarlo, segnalarlo e scrivere una recensione da qui
NB
Pubblicato in arte E rivolta: gli arditi dell'arte
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Leonardo SCIASCIA – Il lungo viaggio (prima dei CPT)
Fino a pochi decenni fa i Siciliani andavano per il mondo in cerca di lavoro e novità. Fino agli anni ’50 e ’60, le navi erano ancora un mezzo molto usato per andare nelle Americhe a cercar fortuna: si vendeva tutto prima di partire o si lasciava moglie e figli in paese per prenderli dopo qualche anno di duro lavoro.
Cose scontate. Tutti noi abbiamo dei parenti che sono andati, magari non più tornati e magari divenuti razzisti nei confronti degli Indigeni in Venezuela o degli Afro-Americani negli USA; non sporcano la loro bastarda razza Sicula con questa gente rozza, non lo fanno se vogliono tenere ben saldi i legami con la famiglia d’origine.
D’estate alcuni tornano in paese, parlano un dialetto stretto e comico, ricordano ancora i carreti con i pennacchi e trovano ragazzini con la cresta e il videofonino. Portano ancora gomme da masticare, sigarette americane e le donne si truccano in un modo sconvolgente.
Sciascia ha scritto un breve racconto intitolato "il viaggio più lungo", una storia che tratta di un viaggio clandestino di Siciliani in procinto di salpare per le Americhe che si conclude comicamente nel mio paese d’origine Santa Croce Camerina (RG). Non vi ho svelato niente tranquilli!
Leggendo queste tre paginette, mi sono ricordato quel lontano sbarco a Punta Secca, quando un centinaio tra donne, bambini e uomini ci sbarcarono sotto il naso e quando gli sbirri arrivarono e ci allontanarono con la forza per portarli tutti in quel CPT di Ragusa dove poi ci siamo presi la denuncia fantasma…vabbè lasciamo perdere…
buona lettura

Era una notte che pareva fatta apposta, un’oscurità cagliata che a muoversi quasi se ne sentiva
il peso. E faceva spavento, respiro di quella belva che era il mondo, il suono del mare: un respiro che
veniva a spegnersi ai loro piedi.
il peso. E faceva spavento, respiro di quella belva che era il mondo, il suono del mare: un respiro che
veniva a spegnersi ai loro piedi.
Pubblicato in arte E rivolta: gli arditi dell'arte
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la chiesetta di san bartolomeo
la chiesetta di san bartolomeo, sconsacrata e assegnata ad alcuni
giovani. degli altri si fanno avanti e il posto inizia a diventare
"pericoloso". così arrivano le voci di uno sgombero, ma adesso c’è
parecchia gente e il posto autogestito è praticamente occupato…
Questo video è del 2003. E’
stato il mio primo montaggio, in occasione delle “voci” in giro
per Ragusa, riguardo allo sgombero della Ex Chiesetta; in pratica la
diocesi, proprietaria dell’immobile, voleva indietro lo spazio. Un gruppo di persone molto diverse tra
loro organizzavano attività politiche e culturali in questo
bellissimo posto: l’unica chiesa precedente al terremoto del 1693
rimasta in piedi nella zona. Ci facevamo il culo, solamente per
portare l’amplificazione bisognava fare parecchie scale che, la notte
al ritorno, erano tutte in salita; il tasso alcolico e cannabinoico per la salita,
non ci aiutava molto ma eravamo molto conetenti della riuscita delle manifestazioni. Io, in quel periodo facevo il militante
di professione e l’artista per passione, sviluppando tutte le mie
cose dentro quel covo.
Questo spazio mi sa che adesso è
inutilizzato, abbiamo avuto molti problemi che in primis hanno fatto
allontanare noi anarchici che poi ci siamo allontanati dagli
anarchici e ci siamo divisi in giro per l’Italia. Il video è
interessante, è una sorta di documentario su anni di attività
svolte che vanno al di là degli scazzi politico-personali che,
ovviamente, non sto qui a raccontarvi.
Pubblicato in gli arditi pentiti
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A prestigiacomo
la prestigiacomo e dietro una A cerchiata:
mii
mi facistivu siddiari! ma picchì mi nni mannastivu. comu, io sugnu chidda ca vinni i siravusa a fari u buddellu a rroma, mi misi ccu bellusconi picchì era l’unico ca parrava i libbetà e ora minni mannati da manifestazioni?
e iu ccu viautri nun ci parru cchiù, oohoo
Pubblicato in arte NO arte, meglio di no
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