Segreto di mafia. Libro inchiesta di Carlo Ruta sul delitto Spampinato

Si prega vivamente di pubblicare e
di diffondere

Comunicato stampa

Dietro l’uccisione del giornalista de “L’Ora” Giovanni
Spampinato, l’ombra di Cosa Nostra. Rapporto di Carlo Ruta su uno
dei misteri più intricati della Sicilia. Il 20 dicembre 2008 in
libreria.

Sin dal febbraio 1972, quando venne ritrovato in una lontana
contrada ragusana il cadavere di un noto palazzinaro, è stata una
girandola di depistaggi, di mancati adempimenti, di silenzi
irriducibili. Su tale uccisione Spampinato si trovò subito a
investigare. E per tale suo impegno, nell’ottobre del medesimo anno
venne ucciso. Gli esiti lungo i decenni sono stati emblematici. La
morte del costruttore, rimasta insoluta sul piano giudiziario, viene
evocata dalle cronache come un delitto misterioso, forse per rapina,
forse per donne, forse per una controversia nel mondo
dell’antiquariato. La morte del giornalista è stata raccontata nei
tribunali come un delitto di provincia, compiuto dal figlio di un
alto magistrato roso dal rancore. In realtà, come viene argomentato
in questo rapporto di Carlo Ruta, i due delitti costituirono un
affare complesso, che assunse un preciso rilievo nella vita
siciliana, nel clima fosco e accidentato degli anni settanta.
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Nu-folk experiment (live mp3)

CANTASTORIE SINTETICO

concerto del 21 novembre 2008 presso il
Lugar do Capitao, Viseu (PT)

Antonio Mainenti: voce, oggetti,
strumenti autocostruiti, loopstation, software LMMS su xandros eee pc
4G, field recording.

                            

 

mp3:

01 matri chi aviti i figghi a la batia (trad.)

02 lu libbru di l’infami (trad.)

03 sta bedda libbirtà (trad.)

 

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mp3 cinque strumenti e una pistola

 vi ricordate della composizione ‘cinque strumenti e una pistola’?

la composizione di Noid (Arnold Haberl) per violoncello, violino, voce, elettronica, pietre di fiume, foglie di eucalipto e pistola, realiazzata a Nodar con Manuela Barile, Rui Costa, Antonio Mainenti, Manuel Paiva and José do Raso e lo stesso Noid

è disponibile in MP3

dal sito di Binaural

Pubblicato in arte E rivolta: gli arditi dell'arte | Commenti disabilitati su mp3 cinque strumenti e una pistola

la redazione del giornale non ha più a che fare con te!

nel 2007, il nome e cognome del sottoscritto appaiono nella seconda pagina di un noto giornale anarchico. c’era scritto che la redazione ed il gruppo legato al giornale non avevano più niente a che fare con me.

molt* compagn* non capirono, altr* giustamente se ne fregarono e altr* pensarono che erano le classiche storie personali spacciate per politiche. alcun* si incazzarono per l’uso improprio come un’arma (l’arma dello sputtanamento) di una storica testata anarchica e altri sposarono le posizioni del giornale parlando male di me ed allertando chi mi frequentava (anche un premuroso padre si preoccupò per le sorti della figlia).

in data 11 giugno 2007, fu inviata alla redazione una mail firmata con nomi e cognomi da alcun* compagn*, che chiedevano di pubblicarla come diritto di replica sull’accaduto. il diritto di replica è una cosa che anche i giornali borghesi danno, diciamo che un principio morale universale che non si trova forse nei paesi pesantemente totalitaristi. questa lettera fu ignorata e mai pubblicata.

dopo più di un anno, dopo che ognun* ha preso la sua strada mi va di postare la lettera di replica inedita; per motivi diciamo di eleganza, non voglio fare nomi nè del giornale, nè di altr*: chi si ricoda della vicenda capirà…

 

11/06/07

Alla
Redazione di XXXXXXXXXX con "preghiera" di
pubblicazione

Scomunica,
condanna, o cos’altro?
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estensione del copyright per i performer a 95 anni

da punto informatico

Copyright UE, un sì lungo 95 anni

 

Roma – Anche il Parlamento
Europeo si è lasciato intenerire dell’immagine degli anziani
performer, anche il Parlamento Europeo ha dato un primo accoglimento
alla proposta di estendere la durata dei diritti degli interpreti
maturata in Commissione Europea.

Il commissario Charlie
McCreevy aveva sfidato i pareri degli esperti e le invettive dei
consumatori: il diritto ad una serena vecchiaia che spetta agli
interpreti vale più delle elucubrazioni di natura culturale ed
economica. Estendere a 95 anni la durata dei diritti sulle
perfomance, rispetto agli attuali 50 anni, a parere di McCreevy
consentirebbe agli interpreti di arrotondare la pensione qualora le
esecuzioni vengano rispolverate in serate danzanti o acquistate da
cittadini nostalgici.

Le argomentazioni del
Commissario hanno convinto la commissioni del Parlamento Europeo
incaricate di valutare la proposta: in un ventaglio di pareri emesso
nelle scorse settimane e portato alla luce da Open Rights Group, la
commissione JURI ha accolto gli emendamenti proposti da McCreevy alla
direttiva europea in materia. La commissione Cultura ritiene che
maggiori tutele e l’istituzione di un fondo siano indispensabili per
"migliorare la situazione sociale dei performer", così la
commissione Industria, Ricerca e Energia, che sostiene l’estensione
temporale e propone l’estensione di competenza, che vada ad investire
non solo le interpretazioni fissate nei fonogrammi, ma le
registrazioni in qualsiasi formato, video compreso.

La commissione JURI ha
raggranellato le proposte, le ha valutate e le ha ritenute di
fondamentale importanza. Perché discriminare fra esecuzioni fissate
in un fonogramma e le interpretazioni fissate in un video? Perché
condannare i nipotini degli anziani performer a paghette risicate?
Per questo motivo la commissione JURI ha accolto gli emendamenti al
quadro normativo proposti dalla Commissione Europea e gliel’ha
rispedita in attesa di altri eventuali aggiustamenti.

Ma se
parte del Parlamento Europeo si è mostrato solidale con i performer,
non si stanno dimostrando tali gli esperti e le associazioni di
cittadini che si sono espressi a riguardo. Un docente specializzato
in diritto d’autore dell’Università di Cambridge ha ripercorso le
argomentazioni opposte alla proposta quando era stata resa pubblica
dalla Commissione Europea: a trarre vantaggio da un’estensione del
diritto d’autore sulle performance sarebbero solo le major, il fondo
sociale per remunerare gli eredi degli interpreti, stanziato dai
produttori che si sono accaparrati i loro diritti, finirebbe per
impattare sul futuro dei giovani artisti, che ancora devono negoziare
la retribuzione dei loro diritti.

Si accodano a queste
osservazioni da Sound Copyright: remunerare con una manciata di euro
all’anno gli anziani performer e le loro famiglie non vale
l’opportunità di godere di un patrimonio culturale in pubblico
dominio, capace di incoraggiare la creatività delle nuove leve di
artisti. Per questo motivo invitano i cittadini dell’Unione Europea a
esprimere il proprio parere agli europarlamentari di riferimento.
Prima che gli stiracchiamenti non si estendano all’intero quadro
normativo che regola la proprietà intellettuale.

Gaia Bottà

 

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