il caldo verde è una tipica zuppa portoghese a base di cavolo e patate, una ricetta semplice ma veramente buona.
Questo piatto da noi, magari con l’aggiunta di crostini, potrebbe tranquillamente essere servito come piatto unico; in Portogallo invece, le zuppe in generale, sono ”le apri stomaco”.
Ad esempio, una cena completa è fatta da antipasto (olive, paté di sardina o tonno o burro su crostini, etc.), zuppa, piatto di carne con riso bianco e contorno di verdura e/o patate, dolce, caffè, grappa (o ammazza caffè in genere)
Il cavolo usato è la ”couve galega” (cavolo galiziano), cioè il cavolo nero toscano (brassica oleracea, var. acephala).
Ingredienti:
– 200 grammi di cavolo nero, tagliato a sottili striscioline di circa 2 millimetri
– mezzo chilo di patate
– 1 cipolla
– 1 spiccio d’aglio
– 100 grammi di chouriço* (da non aggiungere per una ricetta vegan)
* il chouriço è il salame che si mangia qui, simile ad una salsiccia secca. Dovrete trovare un salame dolce, non molto duro, tipo quello della foto
sbucciate patate, cipolla e aglio ed immergeteli nell’acqua. Lasciate cuocere, aggiustate di sale.
Frullate il tutto e aggiungete dell’olio extravergine d’oliva.
Aggiungete il salame tagliato a fettine sottili e il cavolo, 10 minuti ed è pronto.
Qui al nord del Portogallo ci si inzuppano fettine di pagnotta di farina di mais, possibilmente cotta in un forno a legna. Normalmente si beve pure del vino rosso.
Un deputato di destra e alcuni colonnelli organizzano un colpo di Stato, ma il ministro degli Interni reagisce, facendo approvare leggi eccezionali grazie alle quali, sotto le apparenze di un ritorno all’ordine democratico, avviene il vero colpo di Stato. Sullo sfondo del golpe Borghese e delle trame nere streaming
Giovane sicula dal sangue caldo sbarca a Londra per uccidere Vincenzo che l’ha sedotta e abbandonata. Ma nella metropoli avviene una felice metamorfosi. megavideomegaupload
Giovane medico condotto (M. Mastroianni), assegnato a un paesino appenninico del Sud, deve fare i conti con la concorrenza sleale di Don Antonio (V. De Sica), guaritore un po’ imbroglione, e con l’ignoranza diffidente della gente. megaupload
Si diventa vecchi, si cresce, si assimila….l’esperienza, la vita vissuta, la riflessione…
alcuni fattori musicali e compositivi, credo si acquisiscano con l’età. Per esempio, occuparsi di improvvisazione a vent’anni è diverso che farlo a trenta o cinquanta; questo non significa che si fa meglio da vecchi, anzi, lo scambio tra generazioni è una grande ricchezza e chi lo ignora è un vecchio presuntuoso.
Tutto ciò per dire cosa? Non riesco a spiegarmi se quelle sensazioni che si provano nella propria mente musicale, vengano recepite in modo così radicale con il passare degli anni. Se un semplice LA che passa da maggiore a minore, può essere recepito come qualcosa di ricco e completo.
Ovviamente dipende dall’intensità del come un semplice accordo viene suonato, dagli altri fattori musicali in gioco come la dinamica, il tempo, etc.
Il silenzio e i respiri.
Sembra che con il passare degli anni, questi due fattori diventino sempre più importanti; il silenzio è sempre più rumoroso, la musica sta a sentire. I respiri sono sicuri, misurati, da vero maestro yoga.
I sempre giovani o meglio: quelli che non vogliono crescere.
Non ho mai sopportato lo speed-metal, power-metal, insomma quei chitarristi con soli terribilmente e inutilmente veloci. Una mia personalissima opinione è che Joe Satriani è una merda, invece Steve Vai è fantastico. Il perché lo lascio decidere a voi, ma vorrei farvi un esempio:
penso che nella testa di un chitarrista come Yngwie Malmsteen, passino pensieri segaioli; credo che quando il tipo parte con uno dei suoi famosi soli stagionati, ha proprio la testa di un adolescente davanti ad un porno che fa esperienza con la sua umida e appiccicaticcia manina.
Viceversa, un chitarrista come Marc Ribot, non ha bisogno di strafare con le note: respira, si ferma, cambia ritmo….magari non si nasconde dietro la distorsione.
Qualcuno penserà che sono due stili agli antipodi, ma non vorrei apparire razzista, dicendo che l’essere umano si evolve anche nel suonare uno strumento.
Avete mai sentito parlare di come si cambiano abitudini nel far sesso con l’esperienza e l’età? O chitarristi segaioli, riprendetevi!
un disco dove Gaber è solo interprete, testi basati su classici latini assolutamente perfetti per raccontare i governi 2.0
eccone qui uno, La pallida morte, seguito dal video del Rocco internazionale
Tu, ricchissimo Sestio
Renditi conto che breve e’ la vita
E che non potrai conservare
Ancora per molto la tua ricchezza
Perche’ la pallida morte
Di torri e capanne bussa alle porte
Perche’ la pallida morte
Coglie egualmente poveri e Re
Tu, ricchissimo Sestio
Renditi conte che presto morrai
E che tu sarai ricoperto da un nero mantello
Nel regno dell’ombra
Perche’ la pallida morte
Di torri e capanne bussa alle porte
Perche’ la pallida morte
Coglie egualmente poveri e Re
Tu, ricchissimo Sestio
Renditi conto che quando morrai
Saranno finiti i convivi
Finiti gli amori giocati coi dadi
Perche’ la pallida morte
Di torri e capanne bussa alle porte
Perche’ la pallida morte
Coglie egualmente poveri e Re
Tu, ricchissimo Sestio
Renditi conto che piu’ non potrai
Il tenero schiavo ammirare
Piu’ nulla i tuoi occhi potranno guardare
Perche’ la pallida morte
Di torri e capanne bussa alle porte
Perche’ la pallida morte
Coglie egualmente poveri e Re