Non innamorarti di uno sbirro: alcuni semplici esempi per far crollare un mito

Premetto di non essere mai andato allo stadio, di non tifare per nessuna squadra, di non conoscere né giocatori, né figurine; premetto altresì di aver sempre avuto grossi pregiudizi sulle tifoserie e sulla gratuità del loro impatto mediatico e “gratuitamente” fisico.
Ho visto decine di volantini: A4, A3, a2, con la foto di una bella ragazza in divisa. Dicono di offrirti una preparazione per concorrere all’ambìto posto fisso all’interno dell’arma: esercito, polizia, carabinieri e via dicendo. Una sorta di zia Sam(ma) bella e dallo sguardo intelligente, così da colpire le donne e, ovviamente, i maschietti.

Nel cartello è espressamente specificato che “l’80% dei loro iscritti passano il concorso”, così da avere un “posto fisso”; vi ricordo anche tutti i giornaletti con gli annunci di lavoro. Da qualsiasi edicola passiate troverete pubblicità del tipo: “16 posti nell’arma dei carabinieri, 25 nell’esercito, 12 nella polizia, 306 come carceriere, 56 nei vigili urbani, 8 nella polizia provinciale”, poi, per i più sfigati “289 posti come guardia giurata”.
Al riguardo, ricordo la visita militare, ricordo quei ragazzi classificati come “non abili” piangere per il disonore, io gli avrei dato un morso, perché ritenuto abile e poi, per aver fatto dieci mesi di merda come obiettore di coscienza (sono pentito di non aver disertato, lo ammetto).
 
Poi c’è il fascino della divisa, io credo sia un’invenzione come Babbo Natale, qualcosa escogitata da una multinazionale di divise forse.
Un tempo le donne si lasciavano conquistare da questo fascino, oggi anche gli uomini; grandi film come “pane, amore e fantasia” con De Sica vestito da maresciallo di paese, nobilitavano quella figura di “protettore” dei deboli e oppressi…..non “protettore” ma, come riporta il dizionario etimologico per il significato di polizia “parte del governo di uno stato, che si prefigge l’intento di assicurare la esecuzione delle leggi, le quali si riferiscono alla tranquillità dello stato medesimo, alla sicurezza o al benessere degli individui”.
Il benessere degli individui: quindi il belloccio maresciallo del film era quello giusto, quello che sta in mezzo alla gente e quello che, insieme al parroco, sa tutto ciò che avviene in paese: risolve crimini e misfatti ma porta anche la pace tra gli abitanti, conquista le donne con la sua danza e beve in osteria con gli ubriaconi….sembra Zanotelli ma non è lui.
Se ho capito bene le cose che scrivo, volevo mica dire che quel tipo di sbirro lì è quello buono e giusto? Mi sa di si, per chi ci crede, perché è lo sbirro che “agisce per la sicurezza o il benessere degli individui”. Viceversa: io ho la possibilità di rinnegare lo sbirro, proprio perchè non credo nello stato? O devo crederci per forza.
 
Diz. Etimologico. Stato: […] dicesi pure la società civile retta da un governo, in quanto la si reputa salda e ferma; e poi il territorio che essa occupa.
 
La società deve rimanere salda e ferma; lo sbirro deve salvaguardarla in modo da tenerla “salda e ferma”.
Questo implica da parte sua l’uso della pistola, spray, manganello, manette, divisa da coccodrillo, auto e moto veloci, trucchi, droga, alcol, cellulari, arti marziali per acchiappare soprattutto chi vuole destabilizzare una magnifica società “salda e ferma”.
Ma allora questo non è un mestiere come tanti, l’ambito posto fisso a cui quasi tutti aspirano. Ci sarà chi vuol provare a “mettere in moto” la società così da far meritare lo stipendio allo sbiretto. Mettiamo questo qualcuno non sia contento di un mondo che non ha realizzato direttamente e, soprattutto, non sia contento di delegare il potere a dei politici dal fare omogeneo che sicuramente non faranno gli interessi dei cittadini.
D’altro canto gli sbirri, che lo stato proteggono, pure in buona fede sono in balia del cattivo politico di turno e per la “sua stabilità”, devono rischiare anche la vita (per questo hanno in dotazione i gadget che sparano. Se non fosse un lavoro pericoloso non li avrebbero).
Se ho capito bene, sto cercando di dire: poliziotto = mercenario. Si, perché qualsiasi persona con un po’ di cervello, non andrebbe a rischiare la vita per uno qualsiasi a cui non frega niente della collettività.
Uno intelligente, questo è il problema. La maggior parte degli arruolati, sono persone bigotte educate dalla moral comune, dai vecchi e nostalgici sentimenti di “dio, patria, famiglia e società”: più precisamente dai programmi di Maurizio Costanzo Show e Maria De Filippi (al riguardo vorrei ricordare il paradosso Paolo Pietrangeli che, negli anni ’70, scrisse una bellissima canzone dal titolo “il figlio del poliziotto”. Pietrangeli, da circa venticinque anni, è l’autore e regista del Maurizio Costanzo Show…”nulla si crea, nulla si distrugge ma tutto si trasforma”).
 
Diz. Etimologico. Mercenario: che si fa o si presta per mercede; che bada solo al prezzo, al guadagno; più concretamente soldato che milita a prezzo, e si usa per lo più in senso di disprezzo e per l’opposto alla milizia propria e nazionale.
 
Adesso capisco, se un soldato lavora gratis, per passione, è uno serio. Questi in Sicilia li chiamiamo “confidenti puri”, persone che senza guadagno materiale ma per solo dover di patria, aiutano gli sbirri a risolvere casi difficili e far arrestare personaggi che intaccano la cordiale e corretta vita della società democratica.
I soldati veri hanno uno stipendio, non lavorano al mattino e poi al pomeriggio fanno volontariato in caserma: perché non posso chiamarli mercenari? Capisco, perché mercenario “si usa per lo più in senso di disprezzo e per l’opposto alla milizia propria e nazionale”; ritorniamo sempre al vecchio stato che forse avrà contribuito a sostenere le spese di questo vocabolario da me consultato.
 
Destabilizzare lo stato.
Come ben sapete, nel corso della storia i governi si sono sempre alternati: per me sarebbe divertente, non so, vedere l’italia invasa dalla cina dopo ormai più di cinquant’ anni di invasione americana; solo come diversivo, figuratevi se a me incanta la cina, ma sono curioso e mi piace cambiare.
Altro dubbio. Come i “nostri” soldati vanno in guerra, allora dovrebbe per logica morirne ogni tanto qualcuno? Ricordate di guerre (tranne il gioco del risiko) dove non è morto mai nessuno? Lo stesso vale per il poliziotto che, se deve affrontare un “delinquente”, deve rischiare la propria vita: credevate mica che fosse un lavoretto semplice da impiegatuccio!
 
Questo scritto è per quelle persone che nella loro vita si sono innamorate di un* con la divisa, di un* sbirett* fascinos* ed espert* di musica rock, di un* sbirett* bell* e abbronzat* con la moto.
Attent*, se poi vi muore? Se qualcuno vuole destabilizzare lo stato e lei/lui ci va in mezzo?
Dovete tener conto di qualche piccola probabilità di morte del partner, con il lavoro che fa, dovrebbe lei/lui stessa/o spiegarvelo a primo appuntamento. State attent*, non fateci figli: vorresti che i vostri bambini rimanessero orfani per colpa di un folle che non ha fatto altro che reagire al colpo di pistola che la/il vostra/o partner ha sparato?
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3 risposte a Non innamorarti di uno sbirro: alcuni semplici esempi per far crollare un mito

  1. nto scrive:

    non capisco
    la pensione dello sbirro?
    ecco sei uno sbirro che si sente di rompere i coglioni come facevate su indymedia…ah capisco, sfogati

  2. dub scrive:

    nell’ ultimo caso, un bel contributo di 210.000 euro dalla lega calcio piu’ suppongo una decente pensione perenne vita natural durante.

    mi auguro per tuo figlio che possa lasciargliela anche tu

  3. nero scrive:

    sto ancora ridendo, mannaggia a te
    ahahahhahahahahahahahaha!

    adesso ci stracceranno le palle con la retorica patriottica… mannaggia a gesù cristo

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