ancora a costruire in provincia di Ragusa

avete fatto il porto a Marina di
Ragusa, avete rinunciato alle spiagge per far approdare ricchi
bagnanti. adesso ci rimarrà pure un vago ricordo della già tanto
cementificata Punta Secca. le amministrazioni locali dopo il breve
boom ‘Montalbano’, hanno ben pensato di puntare sul turismo di massa
e sulle GRANDI strutture ricettive (già il nome fa paura).

vi allego un articolo di un blog di
paese, gestito dai componenti dell’amministrazione comunale di Santa
Croce Camerina (RG), quindi un bollettino di buoni propositi e di
‘qui tutto va bene’; ma d’altronde oggi l’informazione si gestisce
dall’interno. Inoltre, almeno per i più ingenui, ricordiamo che il
processo di cementificazione nasce con la vecchia amministrazione di
centro-sinistra.
Nessuno escluso, tutti colpevoli di sfruttare il
proprio territorio, di lasciare ai propri figli solo le foto di dune
e ampie spiagge. Di tenere un piccolo borgo antico tra alberghi,
inutili piscine e grandi supermercati.
Un tempo il lavoratore
dedicava la sua unica settimana di ferie al relax, cercava il
silenzio, la calma; adesso la vacanza deve avere il sapore di città:
velocità, stress a trovare il parcheggio, supermercati con i
prodotti più esotici.
Ciao mare

 

da
qui

Il consiglio Comunale, riunitosi nel tardo pomeriggio di
mercoledì, ha visto l’approvazione di un maxi emendamento relativo
alla ricettività alberghiera e al recupero del patrimonio edilizio,
uno degli argomenti più caldi previsti dall’ordine del giorno. Ad
essere state approvate le proposte presentate dalla maggioranza,
sulla base del progetto dell’ing. Poidomani, e dal consigliere
indipendente Giuseppe Cascone che, sebbene abbia tenuto a precisare
di prediligere le piccole strutture ricettive, ha presentato un
emendamento in cui non è previsto alcun limite al numero dei posti
letto.  Voto contrario, invece, per l’opposizione. In sintesi,
il maxi emendamento approvato favorisce di fatto la nascita di grandi
strutture alberghiere.  “ E’ difficile – ha spiegato il
consigliere La Rosa –  che strutture di questo tipo possano far
fare il salto di qualità all’economia locale. Le grandi strutture,
infatti, non fanno altro che favorire la speculazione edilizia,
ovvero  innescare un meccanismo basato sul principio ‘costruire
per poi rivendere’ ai grandi tour operator. Ciò significa non solo
creare dipendenza nei confronti dei colossi del turismo, ma anche
creare poche opportunità occupazionali e per di più di bassa
manovalanza”. Optare per strutture più piccole, come ha
sottolineato La Rosa, avrebbe, invece, incentivato lo sviluppo di una
realtà imprenditoriale, creando così  concrete opportunità di
crescita per il territorio. Un territorio la cui domanda turistica
senza dubbio non è senza limite, ma potrebbe essere ampiamente
soddisfatta con un numero di posti letto di gran lunga inferiore ai
3.000 previsti dalla maggioranza. “La nostra proposta – continua La
Rosa – voleva favorire la cooperazione tra i piccoli imprenditori,
incentivare la formazione per creare professionisti del settore”.
Un’offerta turistica di qualità, quindi, basata sulla formazione
di risorse imprenditoriali locali e sull’azione sinergica di più
soggetti per la valorizzazione del nostro patrimonio turistico.
L’idea dell’opposizione era quella di creare una rete ricettiva
che apportasse benefici in grado di durare nel tempo e non esaurirsi
nello spazio di un decennio per poi lasciare che i vari tour operator
ci mettano le mani sopra. Soddisfatto, invece, il consigliere di
maggioranza Alessandro Mandarà che, raggiunto telefonicamente, 
ha tenuto a precisare come lo sviluppo turistico non possa
prescindere dalla realizzazione di strutture ricettive di un certo
livello. Secondo il consigliere, infatti, l’opportunità di vedere
realizzati sul nostro territorio grandi complessi alberghieri vuol
dire attuare quel cambiamento tanto auspicato. “Abbiamo gettato le
basi – afferma il consigliere Mandarà – per un ulteriore possibilità
di crescita economica del nostro territorio. Il prossimo passo sarà
la pubblicazione del bando che richiamerà tutti quei soggetti
interessati ad investire. E’ chiaro che si dovrà agire nel
rispetto di quanto approvato in sede di consiglio”. Dalle parole
del consigliere si evince però un’esclusione a priori: le
possibilità  di investire saranno infatti prerogativa solo di
chi economicamente possa realizzare complessi di questo genere. Alla
fine quindi, maggioranza e opposizione non sono riuscite a trovare un
accordo in grado di soddisfare le parti; ha prevalso, come quasi
sempre accade, la legge del più forte (in questo caso intesa in
senso numerico).

 

 

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Una risposta a ancora a costruire in provincia di Ragusa

  1. arte scrive:

    ho dimenticato di dire che è solo il nuovo ciclo. già negli anni ’70 con le serre hanno distrutto tutto. adesso che l’agricoltura è in crisi ci teniamo inutili tendoni di plastica, un giorno accadrà anche con gli edifici.

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