geronto-paese

Non ha tutti i torti Baricco

ovviamente qui si parla di “alti
livelli”, della casta degli artisti. Quegli artisti che indignati
hanno replicato sconcertati allo scrittore, artisti che in media
hanno 65 anni.

Al di là delle opinioni personali, la
casta italiana è formata da vecchi; in altri paesi europei l’età si
abbassa notevolmente, inoltre tutti hanno la possibilità di farsi
finanziare dal ministero della cultura, basta presentare un progetto
dettagliato e valido.

Qui non si sta a difendere lo stato, i
finanziamenti pubblici e bla bla ma, in un mondo dove direttamente o
indirettamente si pagano tasse, IVA e bonus, si pretenderebbe di
lavorare anche nel campo artistico, come solo i nomi di una certa età
possono permettersi nel geronto-paese.

È simpatica l’Italia! Non solo quella
del tanto odiato Berlusconi, ma anche quella alternativa, quella del
potere delle ex feste dell’Unità.

Ci sono festival storici intoccabili
dove suonano da 20 anni i gruppi storici, con i direttori artistici
storici, con i seminari tenuti da esperti storici e poi arriva magari
qualche straniero, magari americano, che nel suo paese è un artista
indipendente e non guadagna un cazzo ma in Italia arriva come
l’ultima rivelazione dopo Cristo.

Parlando di musica, molti dei festival
jazz etno contemporary mainstream avantgarde, sono legati al
centro-sinistra, detentore della cultura (la chiesa per lo spirito,
il centro-sinistra per la cultura). Quello che un tempo era PCI, poi
PDS, poi DS, […] adesso PD nella parte sinistra vicino a D’Alema
magari, si perché le feste dell’Unità hanno creato decine di
direttori artistici! In questi posti suonano grandissimi musicisti di
fama internazionale, i grandi musicisti dei loro tempi: il festival
di Pomigliano jazz, di Villa Ada (Roma incontra il mondo), di
Roccella Ionica, etc.

Proprio l’anno scorso, disperato ormai
per le mie sorti d’artista, ma più che altro economiche per la panza
mia e dei miei figli, trovai il modo per farmi presentare al
direttore artistico di uno di questi prestigiosi festival.

Una persona distinta, con un vestito
molto bello, lo scooterone, uno di quelli che quando gli parli per
non guardarti in faccia sta sempre a prendere appunti. Questa persona
vanta di amicizie importanti con artisti internazionali e storici del
movimento free-jazz.

Non mi vergogno ed ammetto che sarebbe
stato impossibile incontrare un’autorità del genere senza la
segnalazione di un amico, ma ero così convinto dei cazzi miei, del
mio progetto che “spacca”. Mia intenzione era solamente far
capire a questa persona come anche la generazione dei trentenni ha
delle grandi risorse, come nel movimento underground della musica
contemporanea, di improvvisazione, elettronica, free e radicale in
genere, ci siano grandissimi musicisti costretti a suonare a gratis e
se non sono più studenti, ma magari sono pure padri di famiglia, si
accollano per anni lavori di qualsiasi tipo.

Con questo non voglio dire che la
mentalità diffusa in altri paesi d’ Europa in cui chi si occupa di
arte non può fare lavori umili per vivere sia giusta. Però ad una
certa età, credendo nella propria ricerca non si può continuare a
vivere con il “coito interrotto”, ti viene proprio voglia di
lasciare perdere tutto.

Le ragioni di Baricco sulla formazione
le trovo molto sensate, diffido però dalla capacità dei privati a
finanziare l’arte. Questo è possibile negli USA, l’unico paese
grande e ricco, ma l’Italia è troppo piccola e sicuramente ha pochi
imprenditori interessati.

Di formazione in Italia oggi se ne
avrebbe proprio bisogno, si avrebbe bisogno di questi giovanotti
della cultura underground e non del professore represso con un
diploma all’accademia e al conservatorio che farà odiare l’arte e la
musica ai giovanissimi. Si ha bisogno di guardare a chi oggi
veramente porta innovazione, a chi non ha titoli di studio ufficiali
ma tecnica, a chi non ha letto quei quattro libri imposti
dall’università ma ha fatto veramente ricerca: ha capito, ha
sbagliato, si è confrontato con il mondo. Ha suonato per strada,
conosce la strada e nonostante, dall’alto, possa apparire troppo
“sperimentale” o “alternativo” per la gente, riesce invece a
comunicarci, proprio perché è una persona normale.

 

foto presa da qui

Questa voce è stata pubblicata in arte NO arte, meglio di no. Contrassegna il permalink.

2 risposte a geronto-paese

  1. arte scrive:

    si, i link sono quelli in rosso nel testo
    ciao

  2. quattroformaggi scrive:

    mi hai fatto incuriosire, che dice baricco? non hai messo un link, giusto? lo puoi mettere?

I commenti sono chiusi.