ci vorrebbe Wonder Woman

Non ho odiato Berlusconi, diciamo che
l’ho considerato sempre come gli altri…solamente un po’ più
televisivo, se vuoi moderno.

Ho forse provato disgusto più per
Veltroni, per aver distrutto la sinistra, perché non ha fatto
veramente mai un cazzo. Sembra confuso, una confusione però
d’assestamento prima di trovare un proprio ruolo ma intanto i mesi
passano.

Durante le ultime elezione, come molti
diciamo “non credenti del voto”, ero contento che finalmente
rifondazione, pecorari e stalinisti si mettessero un attimo da parte
per riflettere…adesso quasi quasi mi manca Prodi.

Non è la mia svolta parlamentare, ma
non immaginavo che questo governo, con così tanta sfacciataggine,
riuscisse a cambiare in così poco tutto.

Potrebbe essere un bene, soprattutto in
tempo di crisi per ripartire poi da zero? Forse, ma non credevo che
occorressero così tante vittime dirette e indirette per cambiare una
società, inoltre penso che questo scempio durerà ancora a lungo.

Berlusconi adesso lo odio più degli
altri, così arrogante da permettersi di giudicare un padre che da
diciassette anni soffre e dirgli pure che sua figlia potrebbe avere
dei figli; odio pure la moglie di Berlusconi che non lo lascia e non
si lamenta solamente per assicurare una giusta ed equa eredità ai
proprio figli; una che lavorava in teatro con Carmelo Bene, una che
ha mandato i figli alla scuola steineriana, disposta a rinunciare
alla propria vita ma che un giorno avrà dei figli ricchissimi.

All’incirca cinque anni fa, quando era
normale definire i CPT dei lager, immaginavo benissimo che l’unico
modo per farsi sentire sarebbe stata una rivolta dal di dentro dei
CPT e che tutto quel movimento antirazzista svanito nel nulla dopo le
ultime elezioni, era assolutamente impotente: da una parte troppo
ideologico e dall’ altra molto pratico (vedi le varie denunce,
compagni in carcere e repressioni varie). Questa praticità per noi
giustissima ma mal vista dall’opinione pubblica, la praticità del
gesto individuale, dell’azione diretta, del vecchietto che quando la
digos ti tira giù per i capelli lui ti grida “dovrebbero mettervi
tutta la vita in galera”, mi sembra purtroppo una metodologia
antica…con tutto il rispetto: credo che alcuni gesti oggi siano
utili solamente a se stessi, attenzione è molto importante e si gode
veramente a fare qualcosa per se stessi!

La fine della discussione è sempre
quella, sempre l’insofferenza per il potere, il vederlo ovunque e da
sempre. Forse si nasce così, dipende dalla sensibilità individuale
e le percentuali (non solo le canzoni) dicono che si è l’uno
percento o molto meno, del mondo Occidentale. Chi subisce il potere
al lavoro, a scuola, chi lo subisce indirettamente e immagina che
sarà veramente difficile vivere senza.

Vorrei essere un ragazzino delle nuove
generazioni, quelli alla moda con il cervello ancora nuovo…magari
lì dentro, con tutto quello spazio pulito da antiche ideologie, si
potrebbe pensare a qualcosa di nuovo…

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