Questo blog funzionerà! (II parte)

Le scacce®

In provincia di Ragusa esistono dei rustici chiamati “scacce”, ne esistono tanti tipi: al pomodoro (con prezzemolo o cipolla o formaggio), con le melanzane, con la ricotta (con prezzemolo o salsicce), etc. Se le prime signore Siciliane che avevano avuto la brillante idea di inventare questo stupendo piatto si fossero consorziate dicendo: – la nostra lavorazione è segreta, il termine “scaccia” lo usiamo solo noi e cacciate i soldi se volete imparare a cucinare e successivamente a rifare questo piatto –

è impossibile, io non riesco manco ad immaginarlo. Oggi si che riesco ad immaginare l’uso di musica scaricata illegalmente e il fatto di essere un fiero fuorilegge, riesco ad immaginare che un finanziere un giorno controlli i software istallati nel mio laptop e mi denunci: ma nessuno mai proverà a denunciarmi, se chiederò alla mia vecchia zia come si fanno le “scacce”! Che confusione, questo discorso diventa surreale e inizio a sconnettere. Il problema invece è reale, qualsiasi innovazione oggi ha bisogno di essere brevettata per essere salvaguardata da eventuali “avvoltoi” che rubacchiano qua e la: ricette di cucina comprese, favole estemporanee inventate per i bambini. Qualcuno si è inventato l’antidoto. Quello più efficace è l’open source, il software libero che gira in un sistema operativo di dominio pubblico dove chiunque può apportare modifiche. La cosa che più mi fa riflettere, al riguardo, è il dover salvaguardare la specie estinta, come se fossimo una piccola percentuale di perdenti che non si vuole uniformare così da creare un mercato alternativo, antagonista al sistema dominante.

Antagonista?

Ho riflettuto su alcune forme di pensiero odierne, su alcuni libri come “l’elogio della pirateria” (che fieramente non ho letto ma ho assistito alla presentazione dell’autore), le etichette on line che vendono musica alternativa al mercato dominante. Trovo che sia un superfluo parallelismo al potere, l’impressione che avverto è quella di un gruppetto di non troppo bravi e innovativi artisti che si corporativizzano appunto per creare un mercato alternativo: io non voglio giocare contro di “loro”, non voglio far parte di nessuna alternativa al mercato, non ne voglio creare uno diverso che si prefigga di “fare le scarpe” ad una mentalità ormai vecchia.

…continua…

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