Internazionale sull’Anarchismo Militante delle Pussy Riot

(…) Come sottolinea il giornalista russo Vadim Nikitin alla base di gran parte dell’interesse internazionale per le Pussy Riot c’è un equivoco su quello che in realtà vogliono queste dissidenti russe. Qualcuno ha parlato di lotta per la libertà d’espressione o di altri elementi fondanti delle democrazie liberali. Ma il concetto di libertà d’espressione è estraneo al pensiero radicale russo. Le Pussy Riot non sono delle liberali che cercando di esprimere il loro punto di vista, sono le discendenti dichiarate dei surrealisti e dei futuristi russi, determinate a cambiare radicalmente la società, l’intero sistema capitalista, se necessario con la violenza. Gran parte del sostegno arrivato dai media e dai governi occidentali ha dimenticato la filosofia di fondo del movimento Pussy Riot, la loro attività politica è passata in secondo piano, il gruppo è diventato solo uno strumento utile per screditare uno degli avversari degli Stati Uniti. Quanti tra i sostenitori delle attiviste punk e delle parole erudite della Tolokonnikova sono altrettanto entusiasti della partecipazione di quest’ultima a un orgia pubblica nel 2008 nel museo di biologia di Mosca durante l’ottavo mese di gravidanza? Questa performance del collettivo radicale Voina (guerra in russo) voleva rappresentare il modo in cui il governo russo fotte i suoi cittadini. In seguito Voina ha anche incendiato una macchina della polizia e disegnato un gigantesco pene su un ponte di San Pietroburgo. In un’altra azione di protesta un’attivista del gruppo ha rubato un pollo surgelato nascondendolo nella vagina, altrimenti il gruppo si è fatto sentire andando in giro per la metropolitana russa in cerca di poliziotte da baciare.  Non basta quindi prendere una vecchia maglietta colorata e farla diventare un passamontagna: chi vuole sposare la causa Pussy Riot e Voina deve farlo per intero, non si può scegliere e patteggiare solo per il femminismo divertente e filodemocratico senza sporcarsi le mani con l’anarchismo incendiario, le oscenità esibite e le posizioni di estrema sinistra. (…)

articolo completo su  MilanoX

 

Pubblicato in arte E rivolta: gli arditi dell'arte, compagni | Contrassegnato , , , , , , | Commenti disabilitati su Internazionale sull’Anarchismo Militante delle Pussy Riot

semplice equazione -sei con le Pussy Riot? Allora appoggi l’imperialismo-

(…)Il mio motto è: camminare espropriando e incendiando, lasciando sempre dietro di me urli di morali offese e tronchi di vecchie cose fumanti.

Quando gli uomini non possiederanno più le ricchezze etiche – unici reali tesori davvero inviolabili – allora getterò i miei grimaldelli. Quando nel mondo non vi saranno più fantasmi, getterò la mia torcia. Ma questo avvenire è lontano e forse non è! (…)

Renzo Novatore

 

Un amico, anzi una band che ho frequentato anni fa, mi ha tolto l’amicizia su facebook. Se non vedi da tanti anni delle persone con cui hai condiviso interessi, passioni, forme di lotta e l’unico mezzo per tenervi in contatto diventa uno stupido social-network, ci rimani molto male.

performance del gruppo VOINA

Tutto è cominciato ieri sera quando loro pubblicano il link di questo articolo: http://www.militant-blog.org/?p=7514&cpage=1#comments penso sia interessante, clicco, inizio a leggere e comincio ad innervosirmi; non frequento questo blog, non nascondo di non trovarmi a mio agio in questo giro politico, chi mi conosce lo sa bene. I compagni di quel giro politico li frequento in luoghi condivisi, dove anche noi anarchici facciamo parte, dove un certo dominio antagonista non esiste.

Questo non significa che non esistono anarchici maschilisti, i maschilisti sono ovunque! Tra l’altro frequentare solo anarchici sarebbe noioso e inutile…

La cosa che più mi ha fatto innervosire è leggere che le Pussy Riot sono pagate dalla CIA, mi ha fatto incazzare leggere stronzate nei confronti del movimento artistico VOINA, forse il movimento artistico più interessante dei nostri tempi. Ho subito pensato a quegli anni passati a cercare di far capire a vari compagni che l’arte è importante e non è solo dopolavoro, libera espressione di tamburi e jam session a cazzo di cane; l’arte non è solamente fare i disegni o suonare con il gruppetto rivendicando il fatto di non conosce la musica.

L’arte è ricerca, l’arte è politica e forse i soliti compagni sono semplicemente insensibili e anche un po’ stupidi. Non c’è differenza tra quelli a me vicini ideologicamente e quelli a me lontani.

Sono gli stessi che non si rendono conto di quanto sia stato artistico e politico occupare una torre di 102 metri a Milano, sono gli stessi che ci hanno tacciato di essere radical chic (ahahah, non avrei mai pensato che qualcuno mi avesse detto radical chic, uahuah!) solo perché abbiamo un mac. Sono quelli che non si rendono conto che il mio mac ha quasi 5 anni, lo uso per lavoro e non ci ho i soldi per comprarmene uno nuovo.

Sulla bacheca dei miei amici ho scritto un commento violento, odio sentir parlar male delle donne, odio leggere falsità propagandistiche e soprattutto mi sono innervosito a leggere commenti in difesa dell’autore/autrice dell’articolo da parte di donne eterne consolatrici di maschi. Le donne maschiliste mi fanno pena, non fanno altro che rimarcare il dominio dell’uomo, dello stupido uomo.

Odio la semplice equazione -sei con le Pussy Riot? Allora appoggi l’imperialismo-. Il gesto delle Pussy Riot è contro putin come contro il nostro sistema democratico, è anticlericale. Non mi interessa la nazione, i giornalacci come La Repubblica e la loro propaganda filo-occidentale e non credo bisogna giustificarsi davanti al giudizio dei ‘compagni seri’.

 

Qui una raccolta di commenti all’articolo del link sopra (il grassetto e il corsivo li ho messi io):

Articolo centrato. Completamente d’accordo con Militant e con i comunisti che hanno commentato (…) Mi sembra sensato pubblicare un articolo su questo fatto (di per sè ben poco rilevante per la lotta contro il capitalismo), perché serve: sia a segnalare uno dei mezzi frequentemente usati dai paesi imperialisti del blocco occidentale per generare consenso alle loro politiche di guerra, sia a mostrare la confusione e il dadaismo che regna tra “i movimenti” qui da noi. Infatti non considerare il pompaggio mediatico che avuto questo fatto, né l’attenzione nel dibattito a “sinistra” che gli è stata riservata a scapito di altri ben più intensi e importanti per la lotto contro il capitalismo, dando invece attenzione solo al fatto in sé e per sé (un gruppo di artiste che protestano contro una politica autoriataria con delle performance)in quanto simbolo “antiautoritario”, vuol dire non avere alcuna coscienza di classe ed essere molto sudditi dell’opinionismo made in Occidente.

A partire da ciò, sempre più urgente mi sembra la necessità di costruire degli strumenti indipendenti della nostra classe, tra cui mezzi d’informazione autonomi in cui magari simboli ed esempi siano le donne palestinesi che lottano ogni giorno nella Striscia piuttosto che nei campi profughi per mantenere aperti spiragli di dignità… ecc.

 

le solite parole d’ordine e il disprezzo per la creatività

 

Chi si rifiuta di ammettere la realtà che prima di augurarsi la caduta di un tiranno bisogna vedere CHI ha la forza politica, economica e militare per comandare al suo posto, non solo NON servirà a niente per chi lotta davvero contro la tirannia, ma sarà dannoso, esattamente come gli anarchici in Spagna nel ’36, che con la loro pretesa DEMENZIALE di fare un esercito senza gerarchie in cui ognuno combatteva se e quando voleva, stavano regalando a Franco Madrid dopo soli 6 mesi di guerra. E’ inutile avere principi buoni, se non sei minimamente in grado di analizzare la realtà e quindi non hai la minima idea di come si possano far prevalere quei principi.”

 

ecco, io la rivoluzione con uno del genere non la farei. Questo ci mette tutti in riga e in divisa…anzi forse a noi anarchici ci manda al confino

 

Il “femminismo” inteso come appare in alcuni di questi post è deprimente, un fondamentalismo fanatico come un altro. Impossibile intavolare una discussione seria quando le accuse di machismo e misoginia volano a vanvera, in maniera veramente insulsa. Con annessi tentativi di psicanalizzazione spicciola involontariamente umoristici e amenità simili. Che dire? Per fortuna conosco decine di compagne serie che prenderebbero certi argomenti e certe manifestazioni esattamente per ciò che sono: i deliri di gente che ha confuso la battaglia politica e il conflitto sociale per uno scontro di cazzi e fighe. Rattrista veramente che un contributo di tale lucidità debba essere disprezzato in questo modo. Ma tant’è. Il mondo lo cambieranno le pagliacciate delle Pussy Riot e degli amici Clinton (una donna, quindi simbolo del BENE) e Khodorkovsky. Avanti con la cagnara anti-Putin.

 

In pratica sta accusando delle compagne di essere ‘nazifemministe’, ma d’altronde è lui che porta i pantaloni e che rivendica la sua ansia da prestazione e poi ci sono compagne che si, veramente la pensano come lui

 

io mi batto contro la repressione sempre e ovunque, sono intervenuto in questo dibattito solo per commentare un articolo assurdo che GIUSTIFICA la repressione brutale (sono anche state lasciate per giorni senza cibo, lo sapevate?) sul presupposto, peraltro indimostrato, che le Pussy siano pagate dalla CIA, suonino male e si comportino in maniera incompatibile con la compagneria, per non dire di chi nei commenti le accusa di “farsi scudo” dei figli, argomento che usano spesso nei commenti di Libero o del Giornale contro le zingare e chiaramente una cagata che può venire in mente solo a un folle o a uno allineato con i pensieri di quella gente lì, maschi o femmine che siano che pensano che quelli che non gli piacciono sono bestie che sacrificano i figli pur di fare le sceme

 

finalmente una persona che ragiona

 

Non avete capito un piffero, come al solito.

Ci vuole *veramente* parecchia fantasia per considerare una bestemmia in chiesa o un cazzo disegnato “pratiche di lotta che meritano rispetto”. Ci vuole invece parecchia malafede per ridurre vent’anni di *vere* lotte politiche e sociali alle pagliacciate di Voina e della sua propaggine al femminile.
Voi lo chiamate “postporno” e “sovversione comunicativa”; in in italiano invece si chiama in tanti modi: si chiama cambiare discorso, parlar d’altro per distogliere l’attenzione da cose un po’ più importanti, si chiama invaghirsi del dito e dimenticare la luna.
Siete dalle parti del cretinismo strategico più becero, pronti a dare ragione e a chiamare “rivoluzionario” chiunque protesti, per qualunque motivo, fottendovene bellamente di qualunque contesto politico e di classe. Non siete né più né meno di Piero Ostellino, con l’aggravante di credervi all’avanguardia.

Il classico compagno duro e puro, quello che gli artisti sono inutili, andate a lavorare e bla bla. Scommetto però che Banksy gli piace pure a lui


La strada è lunga, sono tempi duri. I nemici non sono solamente i fascisti, anzi, forse l’antifascismo è l’unica cosa che ci accomuna.

Compagni/e sessisti che non lo ammetteranno mai e poi gente contro l’arte a prescindere, perché la creatività è solo una perdita di tempo durante un percorso rivoluzionario.

Personalmente ringrazio Tzara e il Dadaismo, il movimento per me più importante del secolo scorso; ringrazio il Futurismo per l’uso della tecnologia e della violenza pre-punk. Le mie orecchie ringraziano Russolo, i miei occhi Debord.

Cari compagni duri e puri, vi siete persi il senso della vita: la creatività, lo sperimentare, il rischiare, il sovvertire e spesso finire in galera perché l’arte è più potente delle vostre parole d’ordine.

 

Pubblicato in arte E rivolta: gli arditi dell'arte, compagni | Contrassegnato | 2 commenti

workshop audio avanzato a macao

domani giorno 11 e poi il 12 e il 14 agosto sempre dalle ore 19.00 alle ore 22.00, presso il summer camp di macao si terrà il mio workshop sull’audio (a gratis).

Questi incontri aiuteranno i partecipanti a capire
come configurare un’installazione audio, dal
posizionamento dei microfoni all’equalizzazione e
all’utilizzo delle dinamiche ed effetti, simulando il
soundcheck di un vero e proprio concerto

i tre giorni più o meno saranno suddivisi così:

primo giorno.

montaggio e collegamenti

equalizzazione PA con musica e rumore rosa (microfono omnidirezionale)

tecniche di microfonazione strumenti (batteria, amplificatori, etc.) e scelta dei microfoni

line-check

introduzione sull’utilizzo delle dinamiche, eq, effetti in ogni singolo canale (es. cassa, rullante, OH, chitarra, line out basso, etc.)

secondo giorno.

utilizzo di dinamiche, eq, effetti: singoli canali mono o stereo

riposizionamento microfoni, cambio microfoni (ad esempio alternare all’ampli per chitarra l’sm57 e l’md421, riposizionare gli OH), nuove equalizzazioni

qualche accenno sul piezo elettrico, il field recording

terzo giorno.

utilizzo creativo di eq, dinamiche, effetti, in modo non convenzionale (esagerare appositamente per rendersi conto dei risultati). creare suoni nuovi fuori dalle regole del mercato

mixaggio finale: non tutti i mix devono suonare uguali!

Pubblicato in laboratori sul suono | Contrassegnato , , , , , , , , , | Commenti disabilitati su workshop audio avanzato a macao

madonna fatti arrestare!

quanto tempo!

niente, volevo dire solamente a madonna che potrebbe fare qualcosa di trasgressivo una volta in vita sua.

in russia è illegale fare propaganda omosessuale, dovrebbe dal palco prendere posizione, tanto non la arrestano ad una così potente.

madonna, hai più di cinquanta anni, un pacco di soldi, sai che lady gaga ormai è più seguita di te, sei in declino e ti serve una bella mossa del genere. provoca putin, fai salire uno sbirro russo sul palco per arrestarti, una cosa del genere…fidati madonna…

Pubblicato in gli arditi pentiti | Contrassegnato , , , , | Commenti disabilitati su madonna fatti arrestare!

ascoltare più che sentire

da qui

Pubblicato in arte E rivolta: gli arditi dell'arte, laboratori sul suono | Contrassegnato | Commenti disabilitati su ascoltare più che sentire