Questo è il primo anno, il primo inverno che mi rado. Un giorno si ed uno no, di rado e senza contropelo. Il clima mite di questo inverno mi ha fatto decidere di provare la sensazione di freschezza del dopobarba anche d’inverno; poi, è bello anche sentire il rumorino che la barba incolta ti fa quando ci passi il dito.
Il piccolo, questo figlio di dieci giorni, si è trasferito finalmente nella sua prima casa: occupata, stretta ma accogliente.
Il pupo,senza saperlo, inizia la sua vita da rivoltoso: spero solo che un giorno non andrà a votare! Ho messo parecchie mensole e, soprattutto, mi sono inventato una struttura per “annacarlo” anche quando noi dormiamo; ho teso una sorta di altalena con dei moschettoni e una corda, al centro una base dove viene poggiata e incastrata la culletta (metterò una foto per rendere l’idea). Tutta questa imbracatura sta sopra il nostro letto (in cucina) in modo da dondolare il piccolo. Questo è un sistema usato in tutte le culture popolari per esigenze diverse: il poco spazio, la comodità di dondolare dormendo, i topi nelle baracche dei sottoproletari.
Dalle mie parti in Sicilia, quasi tutta la gente normale viveva in piccole case strutturate ad “alcova e cammarinu”. Alcova e camera, una sorta di moderno bilocale con una sola stanza da letto e poi un ambiente unico con il cesso vicino ai fornelli per cucinare. Noi il cesso almeno l’ abbiamo a parte, sempre in cucina ma con la sua porta.
Per fare tanti figli, ci stiamo attrezzado ma, adesso, lasciateci godere il piccolo Luigi.
Ho visto il messaggio. Stasera verrò a godermi la foto dell’amaca. Anch’io per qualche tempo ho abitato in un bilocale simile. Di quelli siciliani con i tetti alti e i solai a soppalco con i tetti a spiovente e le tegole antiche. Con le due stanze (una anticamente destinata all’intera famiglia e l’altra che faceva da stalla per il mulo) e un buco per bagno.
Ciao 😉