apprendo dal sito dell’UAAR di un film inglese del 1989, un film censurato, di cui qualcuno chiese di bruciare i negativi. Si tratta di “vision of ecstasy”, un corto di 18′ di Nigel Wingrove che finalmente uscirà dopo essere rimasto nei cassetti 20 anni. il corto narra di santa Teresa d’Avila mentre accarezza e bacia il corpo di cristo in croce, ispirato dalla scultura di Gian Lorenzo Bernini “estasi di santa Teresa d’Avila“.
il nostro regista sembra non aver frainteso e, senza bisogno di psicanalisti preparati, possiamo evincere dagli scritti di Teresa, la sua passione sessuale, i suoi bisogni primordiali:
« Gli vedevo nelle mani un lungo dardo d’oro, che sulla punta di ferro mi sembrava avere un po’ di fuoco. Pareva che me lo configgesse a più riprese nel cuore, così profondamente che mi giungeva fino alle viscere, e quando lo estraeva sembrava portarselo via lasciandomi tutta infiammata di grande amore di Dio. Il dolore della ferita era cosi vivo che mi faceva emettere dei gemiti, ma era cosi grande la dolcezza che mi infondeva questo enorme dolore, che non c’era da desiderarne la fine, né l’anima poteva appagarsi che di Dio. Non è un dolore fisico, ma spirituale, anche se il corpo non tralascia di parteciparvi un po’, anzi molto. È un idillio cosi soave quello che si svolge tra l’anima e Dio, che io supplico la divina bontà di farlo provare a chi pensasse che io mento. »
(Santa Teresa d’Avila, Autobiografia, XXIX, 13)