Non seppellite Passannante

Controcorrente:«Portando a Savoia di Lucania i resti del cuoco che attentò a re Umberto I con un coltellino si tradisce la storia e si commette un’ingiustizia»

questo articolo, scritto da Giuseppe Galzerano, è tratto dalla "gazzetta del mezzogiorno" del 10 aprile 2007 nella sezione "cultura e spettacoli" di Potenza e provincia.

 
Si sta tentando di cancellare brutalmente una pagina della storia sociale e politica del nostro paese. La responsabilità maggiore è di uno spettacolo teatrale sulla vicenda del cuoco lucano Giovanni Passannante, che a Napoli il 17 novembre 1878, in nome della Repubblica Universale, attentò con un coltellino di otto soldi alla vita di Umberto I. In questi giorni siamo arrivati ad una terribile degenerazione. Attori, politici, vice ministri, parlamentari tutti in coro hanno scoperto improvvisamente la «pietas», ma ignorano e calpestano la storia e le ragioni della storia, che vogliono occultare.

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NAPOLI Prima pallonata benefit pro-detenuti

il 15 aprile dalle nove del mattino al parco Ventaglieri del quartiere Montesanto di Napoli:

 

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Giovanni Passanante(o Passannante): un trampolino per artisti. Come si strumentalizza un “cervello sovversivo”

Questo è quello che sta succedendo a Giovanni Passanante, cuoco di mestiere e anarchico che il 17 novembre 1878 a Napoli, tentò di uccidere Umbero I di Savoia.
Passanante si avvicinò alla carrozza come per porgere una supplica, salì sul predellino, scoprì il pugnale e vibrò un colpo in direzione del sovrano. Questi riuscì a deviare l'arma, rimanendo leggermente ferito a un braccio. L'attentatore venne afferrato dal primo ministro che ne ricavò una coltellata alla coscia destra.

Arrestato in flagranza, Passanante, che aveva concepito l'attentato ed agito da solo, fu brutalmente interrogato e torturato nel tentativo di fargli confessare un'inesistente congiura. Tutti i familiari dell'attentatore (la madre settantaseienne, 2 fratelli e 3 sorelle) vennero arrestati già il giorno dopo l'attentato e condotti nel manicomio criminale di Aversa dove rimasero fino alla morte. Solo il fratello Pasquale riuscì a fuggire.
Il consiglio comunale del paese natale del Passanante, Salvia, deliberò che il paese si chiamasse Savoia di Lucania, nome che porta ancor oggi. Parenti e omonimi del Passanante dovettero lasciare il Paese.
Passanante fu rinchiuso in una cella, priva di latrina, posta sotto il livello del mare, senza poter mai parlare con nessuno e vivendo in completo isolamento per anni tra i propri escrementi, caricato di diciotto chili di catene. Fu poi trasferito presso il manicomio criminale di Montelupo Fiorentino, ove morì.

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le canzoni politiche degli anni ’50

e dopo le registrazioni dei campi, scaricatevi pure dei brani degli anni '50 reinterpretati velocemente. questi li conoscono in pochi, meglio dare un 'ascoltatina!

clicca

  •  dove vola l'avvoltoio, Italo Calvino, Sergio Liberovici

Cantacronache 1, 1958 – EP  Italia Canta

  •  benzina e cerini (1961)

Giorgio Gaber, Maria Monti

  • COMPLAINTE DU PARTISAN (Londra, 1943)

Emmanuel d'Astier de la Vigerie (nome di battaglia: Bernard), musica di Anna Marly

  • La Ruota
  • il tiro a segno

(da: cantacronache ben temperato 7) Mario Pogliotti, 

1960 – EP  Italia Canta
 

  • Lu Tambureddu (1955)

Domenico Modugno

  • Sole, sole

Domenico Modugno, Mario Pazzaglia

  • Un paese vuol dire non essere soli, Mario Pogliotti

Cantacronache 2,  LP – Vedette Albatros  VPA 8124  (ried. di mat. CEDI – Italia Canta)

NB

anche queso è un paccheto .zip i brani sono in formato .ogg

 

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field recording…ancora: scaricati mezz’ora di suoni d’ambiente

scarica i suoni della serata di giovedì

un piccolo pacchetto dei suoni che ho preparato: cose di ambiente, clarinetti, parole educatamente rubate 

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