Cesare Basile, rifiuta di ritirare il premio Tenco dopo alcune polemiche tra gli organizzatori del premio e il Teatro Valle Occupato (leggi qui). Cesare Basile fa benissimo, è una scelta coraggiosa!
Cesare Basile però, come tanti altri musicisti di movimento, è iscritto SIAE; basta fare una ricerca qui http://operemusicali.siae.it/OpereMusicali/aventeDiritto.do dei vostri musicisti di movimento preferiti e li troverete (quasi) tutti, anche quelli più anarchici.
Non voglio fare il duro e puro, non lo sono. Credo inoltre che chi si occupa di arte ha bisogno anche di poterci vivere, ma sulla SIAE, proprio non capisco. Se una cosa bisogna cambiarla bisogna esserne convinti fino in fondo.
Qualche anno fa, c’era una utile mailinglist qui su A/I che si chiamava “Left”; gli iscritti eravamo addirittura contro l’aprirci myspace (preistoria), ognuno di noi, in modo diverso e in realtà diverse, si occupava di musica e dava per scontato che per sconfiggere il mostro SIAE non bisognava iscriversi.
Ok, molti della mailinglist, venivano dal mondo del punk-HC, DIY…io e altri no! Sicuramente ci accomunava una certa visione politica, il frequentare e militare in spazi occupati e il crescente movimento #nosiae che si stava sempre più organizzando in Italia dai primi anni del 2000 (Get up Kids a Napoli per esempio).
Vorrei che qualcuno mi spiegasse perché ho sbagliato, essendo un musicista professionista, non commerciale, ma che fa pure colonne sonore e cose che girano, a non iscrivermi mai alla SIAE. Ho 35 anni, cazzo, fatemi capire.
Io (e molti altri) siamo degli idealisti di merda? Ci piace andare in giro a lamentarci che non ci abbiamo ‘na lira? Vi chiedo realmente di consigliarmi se iscrivermi o meno.
Veramente, il gesto di Basile lo condivido: spiegatemi però come si fa ad essere contro la SIAE, rimanendovi iscritti.